Riforma fiscale non più rinviabile

Nell’anno 2014, di questo passo, la pressione fiscale nel nostro Paese toccherà il livello record del 44,9% rispetto al prodotto interno lordo nazionale. Ad affermarlo è stato Ivan Malavasi, il Presidente di Rete Imprese Italia, l’Associazione che rappresenta e tutela gli interessi delle imprese di Confartigianato, Confesercenti, Cna, Casartigiani e Confcommercio. Trattasi di un livello della pressione fiscale troppo alto, insostenibile, che mette in serio rischio la continuità aziendale e l’occupazione specie in quelle piccole e medie imprese italiane che operano in prevalenza sul mercato interno.

Inoltre, il Presidente Malavasi ha sottolineato come la situazione, già insostenibile, possa addirittura peggiorare qualora gli Enti locali, a seguito del taglio a trasferimenti, decidessero di inasprire le aliquote sulle addizionali sull’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). Di riflesso, in cima alle richieste di Rete Imprese Italia c’è quella relativa alla riforma fiscale di cui si parla oramai da tempo, ma che ancora è rimasta rigorosamente nel cassetto.

Si tratta di abbassare con urgenza il prelievo fiscale a carico di chi tiene in piedi il Paese, ovverosia le famiglie, i lavoratori e le piccole e medie imprese. Così come nello stesso tempo Rete Imprese Italia ha ribadito la necessità di tagliare la spesa pubblica, liberalizzare, cedere il patrimonio pubblico, ma anche introdurre maggiori semplificazioni abbattendo i costi della burocrazia. Anche i Sindacati attendono da tempo che il Governo metta mano alla riforma fiscale che alleggerisca il carico fiscale, attraverso il prelievo alla fonte, dei soliti noti, ovverosia dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.

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