Corteo indignati contro Pannella: “Venduto, venduto”

Alla fine, il voto di fiducia chiesto dal premier alla Camera e i trucchetti regolamentari del Partito Democratico e il resto delle opposizioni sono stati un boomerang per Bersani & Co., che hanno rimediato un danno d’immagine che si aggiunge alla bruttissima figura della sinistra di piazza e di governo di due giorni fa. Siamo a Roma e, come in oltre 80 capitali del mondo, si tiene la manifestazione dei cosiddetti “indignati”, ossia gruppi di neo anti-mondialisti, le cui rivendicazioni e slogan non sono diversi da quelli che dieci anni fa a Genova insanguinarono il G8.

Anche stavolta i toni sono stati duri e la presenza di un nutrito gruppo di black block (spuntano ogni x anni?) ha mandato in malora l’intera manifestazione. Ma limitare le immagini di violenza fisica e verbale agli episodi generati da questi gruppi è un esercizio un pò difficile da compiere, dato che sul web corrono le immagini, mandate in onda anche sui TG nazionali, di una dura contestazione subita dal leader storico dei Radicali, Marco Pannella. Al grido di “Venduto, venduto”, e con sputi, il politico è stato contestato in modo violento, sebbene per fortuna non ci siano stati scontri fisici, reo di non avere seguito le direttive del partito il giorno precedente, quando i suoi deputati erano rimasti in Aula a Montecitorio per sfiduciare il governo Berlusconi.

Poco importa che i cinque no al governo non siano stati comunque decisivi alla prima chiama per il raggiungimento del numero legale. Servivano 315 presenze, proprio quelle che la maggioranza aveva autonomamente, a cui si sono aggiunte le cinque dei deputati Radicali.

I manifestanti non hanno voluto sentire ragioni. Non erano nè ragazzini, nè gruppi di autonomi organizzati. Dalle immagini si vedono solo persone di mezza età, o anche più anziane, che rimproverano in modo veemente a Pannella di essersi venduto a Berlusconi (che avevano sfiduciato il giorno prima!).

La reazione dei Radicali non si è fatta attendere. Dopo essere stati espulsi dal gruppo del PD alla Camera, il presidente Silvio Viale (volete vedere che gli contesteranno pure il nome?) ha condannato le violenze dei manifestanti, comprese le irruzioni in una chiesa, che sarebbero, a suo dire, frutto di un linguaggio e di una mentalità integralisti che non creano un’alternativa di governo a quello attuale.

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