Stop animal abuse

Risulta difficile trattare l’argomento, cercare di descrivere la pratica senza rischiare di rimanere particolarmente scossi, ma è giusto che si sappia di cosa sono capaci alcuni uomini. L’argomento in questione è la zooerastia, ossia il sesso con gli animali.

Non si tratta di una pratica preistorica, ma di un’attività sempre più in voga nei paesi comunemente noti come “civilizzati”, dove moltissime persone sarebbero disposte ad avere rapporti sessuali con diversi animali.  Sul web sono moltissimi i siti da cui è possibile scaricare video pornografici di questo genere o dove si leggono annunci di appuntamenti di questo tipo. Questa pratica aberrante è ormai diventata un vero e proprio commercio, tra l’altro molto promettente per chi lo sostiene, se si pensa che in Danimarca, dove vi sarebbero delle autentiche case chiuse con animali, si propongono prestazioni dai 70 ai 150 euro. A tal proposito la Danimarca è il paese su cui convergono maggiori polemiche, qui, infatti, il Parlamento, da tempo impegnato sulla questione, non riesce a giungere a una soluzione e avere rapporti sessuali con animali continua a non essere considerato un reato.

Ad ogni modo il resto dell’Europa, compresa l’Italia non può definirsi innocente. I Paesi Bassi sono l’unico paese europeo che al momento può dichiarare di essersi interessato alla faccenda e comportato degnamente. Il Parlamento olandese, infatti, ha dichiarato illegale il sesso con gli animali, anche qualora questo avvenisse in privato e ha vietato la riproduzione e la diffusione di materiale pornografico con gli animali. Alla notizia dell’iniziativa intrapresa dai Paesi Bassi, la stampa europea ha risposto con sarcasmo, sminuendo la gravità della questione. Henry Gimbernat, professore di diritto penale all’Università Complutense di Madrid ha dichiarato che il reato di violenza sessuale è definito tale se commesso su persone. Gli animali, che in questo caso non rappresentano vittima giuridica, non sono tutelati e dunque chi pratica sesso con animali non è punibile.

Il rituale al quale gli animali vittime di tali abusi sono sottoposti è indescrivibile e lo lasciamo all’immaginazione, ma non risulta difficile capire per quale motivo molti di essi muoiano.

Dinanzi a tali fenomeni non resta che prendere coscienza del fatto che la strada per l’acquisizione dei diritti degli animali è ancora lunga, ma la diffusione di tali notizie e la conoscenza di queste problematiche sono i primi passi per il raggiungimento di obiettivi, purtroppo oggi ancora troppo lontani. Molte associazioni animaliste si sono fatte portavoce di questa lotta e tramite esse è possibile dare un contributo valido alla questione, firmando la petizione contro la zooerastia. Alcune di queste associazioni sono Aidaa, OIPA e PETA.

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