Gli impegni del Premier: lunedì il processo Mills, Rubygate a novembre

Il Presidente Silvio Berlusconi sarà in aula lunedì al processo Mills, dove è imputato per corruzione in atti giudiziari, per ascoltare la deposizione in videoconferenza di David Mills, che parlerà da Londra. L’avvocato inglese sarà interrogato a distanza e il Premier sarà presente, come ha confermato il suo legale Piero Longo. La speranza del pm, vista l’insolita presenza in aula di Berlusconi, era di poter mandare a segno anche l’interrogatorio nei suoi confronti, in data 28 Ottobre. In questo caso i legali del Cavaliere hanno preferito non dare false speranze: “Non so se il presidente del Consiglio ha interesse a farsi interrogare da un pm che è un po’ nervoso. Se ci fossero altri pm….”, ha riferito lo stesso Longo, precisando poi come quelle parole fossero solo l’espressione del suo pensiero.

Venerdì prossimo è difficile che Berlusconi decida di recarsi in aula, anche perchè l’altro suo legale, Nicolò Ghedini, ha specificato che ancora non è stato deciso se il Cavaliere si farà interrogare o meno e che potrebbe, senza un formale interrogatorio, fornire in aula delle dichiarazioni spontanee.

Per quanto concerne il processo Rubygate, dove il Presidente del Consiglio è imputato per concussione e prostituzione minorile, i giudici del Tribunale di Milano hanno fissato al 23 Novembre la data in cui si pronunceranno riguardo alla vicenda Ruby. Lo ha deciso oggi il collegio giudicante dopo aver acquisito una serie di memorie che il Premier ha inviato al Tribunale tramite i suoi legali, nelle quali parla delle intercettazioni raccolte dalla procura. Nelle memorie si parla, oltre che delle intercettazioni, anche dei testi chiamati dall’accusa e delle conversazioni che la procura ha chiesto di trascrivere, tutte non rilevanti secondo l’opinione della difesa.

L’udienza di oggi è durata poco, il Premier era assente per impegni internazionali, atti a risolvere l’attuale crisi. A parlare è stato nuovamente Ghedini, che ha assicurato che questa volta il Premier non avrà nessun impedimento. Sia Ghedini, sia Longo, hanno depositato dei documenti riguardanti le prove in possesso del Tribunale, alcune delle quali sono irrilevanti per i due legali. I giudici hanno preso del tempo per analizzare la documentazione presentata dai due avvocati del Premier e decidere se le prove in questione siano o meno da considerarsi ammissibili.

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