Vendite al dettaglio: fiducia e consumi in cortocircuito

Nel nostro Paese i consumi sono purtroppo rigorosamente al palo. Non a caso gli ultimissimi dati che sono stati comunicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) indicano che nello scorso mese di agosto del 2011 le vendite al dettaglio hanno fatto registrare in Italia una variazione nulla rispetto al mese precedente, mentre su base annua, con una contrazione dello 0,3%, siamo giunti al quarto ribasso tendenziale di fila. Di riflesso la Confcommercio, attraverso il proprio Ufficio Studi, ritiene che in Italia ci sia una sorta di cortocircuito tra i consumi ed i livelli di fiducia dei cittadini italiani.

A parte lo scorso mese di aprile del 2011, per tutto l’anno le vendite al dettaglio nel nostro Paese hanno fatto registrare una tendenza discendente che di conseguenza rinvia ulteriormente le aspettative di una ripresa degna di questo nome per la nostra economia. Secondo l’Ufficio Studi della Confcommercio stanno iniziando a pesare anche gli attuali incrementi della pressione fiscale unitamente a quelli che potrebbero esserci nel futuro; con la conseguenza che tali timori si sono oramai estesi nell’opinione pubblica generando grande prudenza in materia di acquisti e di consumi.

Non a caso, stando ai dati di agosto del 2011 comunicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), c’è una tendenza crescente in Italia ad aprire nuovi discount proprio perché sempre più famiglie puntano nel fare la spesa su prodotti alimentari in promozione unitamente a quelli cosiddetti di “primo prezzo”. D’altronde se i redditi sono stagnanti, e le spese obbligate aumentano, le famiglie non possono fare altrimenti.

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