USA, spot con sigaretta di Herman Cain. E Perry propone “flat tax”

Le primarie del Partito Repubblicano per trovare il candidato alle presidenziali del 2012 procedono spedite e non passa giorno senza che non vi sia un qualche accadimento che accende i riflettori sulla battaglia interna alla destra americana. L’ultima occasione per fare discutere di sè l’ha data il candidato di colore Herman Cain, famoso imprenditore di successo della pizza, il quale dopo essere ribaltato alle cronache per la sua proposta fiscale del “9-9-9”, adesso fa discutere anche per uno spot evidentemente “politically incorrect”. Nel video si nota, nelle immagini finali, il suo capo staff per la campagna elettorale, tale Mark Block, che alla fine del suo intervento tira una boccata da una sigaretta accesa, fissando la telecamera. E pensare che negli USA le campagne anti-fumo sono diventate una vera ossessione, soprattutto da parte degli amministratori Democratici, che hanno imposto negli ultimi anni divieti di fumo dappertutto, persino nei parchi. Lo spot di Cain ha, quindi, fatto scalpitare quanti ritengono il fumo un vizio da debellare dalla società americana e alcuni avevano anche dubitato della veridicità dello spot. Ma dallo staff di Cain si è rivendicato la paternità, giustificando l’immagine della sigaretta con il fatto che ciò interpreta in modo veritiero chi sia Block.

Ma c’è chi legge dietro le righe di quello che potrebbe essere un messaggio per niente improvvisato. Cain potrebbe avere mandato un segnale al popolo dei fumatori, spesso ghettizzati quasi fossero una minoranza da estirpare. Non solo. Lo spot potrebbe essere una strizzatina d’occhio alle imprese di tabacco, gravate da divieti e class actions di associazioni ed ex fumatori.

E se Herman Cain punta al voto “popolare” e politicamente scorretto, non si arrende nemmeno Rick Perry, il quale sta portando avanti l’idea di una “flat tax” del 20% sui redditi dei lavoratori e delle imprese, eliminando la tassa di successione, l’imposta sui consumi e la tassazione sui risparmi e sui capital gains.

A differenza del “9-9-9” di Cain, la proposta di Perry viene accreditata anche dagli esperti, che la considerano una buona alternativa al sistema fiscale lanciato dall’altro aspirante presidente, perchè quest’ultimo graverebbe maggiormente sui consumi, deprimendo le prospettive di crescita.

Ma il governatore del Texas un risultato certo lo ha raggiunto: ha messo in penombra il rivale numero uno, Mitt Romney, almeno per un momento. La corsa continua e forse non è scontato chi arrivi al traguardo.

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