Aggiornamenti crisi economica mondiale: borse a picco, vola lo spread, Italia messa davvero male

E’ stata un’altra giornata di calvario per l’economia mondiale e di conseguenza per i governi europei. Male tutte le borse, ma quella di Milano è andata nettamente peggio di tutte le altre, chiudendo con un paradossale -6,8%, dopo esser scesa anche di oltre 7 punti nel corso del pomeriggio. I nostri titoli bancari, ma anche quelli maggiori europei, sono andati verso il tracollo. Record negativo di tutti i tempi per Intesa San Paolo e Unicredit, le cui azioni sono state sospese più volte per eccesso di ribasso nel corso della giornata. Di questo dissesto risentiranno purtroppo anche i cittadini, che vedranno le spese per i mutui ed i tassi stessi alzarsi (la percentuale che le banche sommano al tasso di riferimento dell’Euribor salirà), mentre per chi ha già un mutuo in essere non dovrebbero esserci ripercussioni, considerando che anzi l’Euribor difficilmente tornerà a salire a breve.

Lo spread tra bund tedeschi e btp italiani è ora arrivato alla cifra record di 442 punti, dopo aver raggiunto addirittura quota 460, con conseguenti ripercussioni molto negative sul tasso d’interesse del debito pubblico italiano. Male anche i titoli spagnoli, greci e francesi.

La notizia che oggi ha intensificato questo disastro è l’annuncio di ieri sera dato dal governo greco di sottoporre a referendum l’ultimo accordo per ricevere nuovi aiuti dall’Ue, in “cambio” di altre misure di austerity (già oggi insostenibili) per la popolazione. I leader europei hanno preso con sorpresa, sbigottimento e rabbia tale annuncio, ma noi sinceramente non ci vediamo nulla di male nel coinvolgere la popolazione nella presa di alcune decisioni fondamentali per il proprio futuro.

Fatto sta che per la manovra di biechi speculatori, i cittadini europei, anche quelli italiani, rischiano di dover pagare ancora di più la crisi in termini di aumento del debito pubblico, rischio fallimento delle nostre banche (ancora non probabile, sia chiaro!), nuove tasse, perdita di posti di lavoro e crescita 0.

E’ tutto il sistema che va riformato, togliendo a Potere Economico e Politico attuali la possibilità di decidere le sorti del Pianeta, e restituirla ai cittadini. A tal proposito, il primo banco di prova sarà proprio quello della Grecia!

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