MF Global fallisce, torna incubo Lehman Brothers

La seduta delle borse oggi è già segnata dall’incubo default della Grecia, ma come se non bastasse, le sventure non vengono mai sole. Dopo il disperato tentativo della finanziaria MF Global di evitare il crac, cercando possibili acquirenti, ieri sera i vertici hanno dovuto prendere atto che non vi era alternativa all’amministrazione controllata del Chapter 11 della legge fallimentare USA.

E così, dopo avere perso in borsa quasi il 70% in una sola settimana, il titolo oggi non è più trattato a Wall Street, dove era quotato. Si tratta dell’ottavo più grande fallimento nella storia americana, con asset valutati in 41 miliardi di dollari e 2870 dipendenti sparsi in 70 Paesi.

Ma l’ex governatore Fed del New Jersey, John Corzine, a capo della società, ha oggi dovuto portare i libri in tribunale, a causa delle sue operazioni rischiose e andate a cattivo fine. MF Global risulta esposta al debito europeo per 6,3 miliardi di dollari, di cui tre miliardi sono solo titoli italiani e un altro miliardo spagnoli.

Secondo la logica di Corzine, l’acquisto di bond europei molto svalutati negli ultimi mesi, come quelli di Italia e Spagna, avrebbero dovuto rappresentare un affare con i fiocchi, in vista di una loro ripresa. E, invece, i suoi bond sono stati declassati a “junk”, “spazzatura”, da parte delle agenzie di rating Fitch e Moody’s e a BBB- da Standard & Poor’s.

Corzine aveva tentato di richiedere un prestito da 1,3 miliardi a Citigroup e JP Morgan e al contempo di vendere gli asset a Interactive Brokers. Ma l’accordo è naufragato, per la scoperta di un “buco” nei conti, largo tra 700 e 950 milioni di dollari, probabilmente utilizzati a fini illeciti.

Con il crollo di MF Global, torna a Wall Street lo spauracchio di un nuovo caso Lehman Brothers, con esiti nefasti sui mercati finanziari e il rischio di un ritorno alla recessione globale.

Impostazioni privacy