Grecia, verso governo tecnico e nuove elezioni a febbraio

Il premier greco George Papandreou e il segretario del maggiore partito di opposizione del centrodestra Nea Demokratia, Antonis Samaras, si sono incontrati nel fine settimana, per dare vita a un governo di unità nazionale, che duri giusto il tempo di approvare il piano di austerità voluto dall’Europa e recepire il nuovo piano di aiuti per 130 miliardi. Secondo un comunicato dei due leaders, il governo potrebbe durare non oltre la fine dell’anno e ci sarebbero nuove elezioni nella data del 19 febbraio, che sembra la più appropriata, secondo quanto riferiscono entrambi. Per quel che si sa, l’unica cosa certa è che a guidare il nuovo esecutivo non sarà Papandreou, ma vi potrebbe essere una personalità terza, al di sopra delle parti, come l’ex vice presidente della banca centrale, Demetrios Papademos. I colloqui si sono tenuti anche davanti al capo dello stato e la situazione politica sembra quasi sbloccarsi, dopo una settimana di estrema tensione tra le due parti, con gli eventi precipitati proprio a causa di interventi del premier, come l’annuncio di un referendum (poi ritirato) sugli aiuti europei e la decapitazione dei vertici militari, che ha fatto gridare al golpe tutta l’opposizione.

Un deputato del Pasok, Telemachos Hitiris, ha confermato che l’esecutivo ad interim durerà giusto il tempo per mantenere fede agli impegni con l’Europa. Dunque, una brevissima transizione, che porterà la Grecia a elezioni politiche anticipate, dopo appena due anni e quattro mesi dalle ultime.

Il partito socialista al potere poteva contare inizialmente su una maggioranza di 155 deputati su 300, ma si era erosa di un paio di deputati e il Pasok è attualmente lacerato da divisioni di tipo programmatico e sul da farsi nel confronto con Bruxelles. Oggi, al vertice dell’Eurogruppo, la Grecia non sarà rappresentata dal suo premier, ma dal ministro delle finanze Evangelos Venezilos. Aldilà degli entusiasmi, tuttavia, qualche analista politica esprime molta prudenza sulla tenuta pur di un governo dalla così breve scadenza.

La Grecia ha una storia politica tradizionalmente bipolare, il che non aiuta la formazione di governi di larghe intese, perchè non fa parte della cultura politica dei partiti ellenici. Non è un caso che lo sbocco delle urne sia stato già fissato il prima possibile.

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