Morgan Stanley invita a rifuggire dall’azionario europeo

Il broker americano Morgan Stanley ha bocciato il comparto azionario europeo, mutando da “neutral” a “underweight” la sua valutazione sull’opportunità di investire in azioni europee. Una mossa, che equivale a una sorta di “downgrade” generale per i titoli del Vecchio Continente e che Morgan Stanley motiva in modo chiaro.

Secondo il broker americano, il rimbalzo delle borse ad ottobre non dovrebbe essere considerato un fatto strutturale, prodromico a un rimbalzo di fine anno, spiegando come, al contrario, le prospettive suggeriscano che si vada verso un ulteriore calo del valore dei titoli. Pertanto, al momento, spiegano, l’obiettivo degli investitori non dovrebbe essere quello di generare ricchezza, quanto di preservarla e per fare ciò, essi dovrebbero “sottopesare” il valore dei titoli europei in portafiglio.

Questo sarebbe dovuto per quattro ragioni fondamentali: inadeguatezza delle iniziative politiche (non merita commento); crescita economica debole, in seguito alla necessità per le banche di ricapitalizzarsi e alla previsione di un aumento della pressione fiscale; erosione dei margini delle aziende; indicatori tendenti al negativo per il mercato.

Tuttavia, dicono ancora da Morgan Stanley, nel caso in cui la BCE dovesse decidere di monetizzare il debito (leggasi, di lanciarsi in una politica monetaria molto accomodante), la decisione potrebbe essere rivista, perchè un’inflazione alta comporta in genere lo spostamento degli investimenti dall’obbligazionario all’azionario, pertanto, i titoli potrebbero riacquistare valore.

Nello specifico, Morgan Stanley consiglia di vendere i titoli bancari e assicurativi, su cui graveranno nuove regolamentazioni e nuove esigenze di ricapitalizzazione, che comporteranno un’erosione di profitti e dividendi. Ma pollice sù per il comparto farmaceutico e i beni di consumo.

 

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