Rientrato a metà lo sciopero dei benzinai, sigle divise dopo l’incontro col governo

Fronte spaccato per lo sciopero dei gestori delle pompe di benzina, quando al termine della riunione col governo, Fegica Cisl e Faib Confesercenti hanno confermato la serrata  dalle 19 di Martedì 8 Novembre fino alle 7 di Venerdì 11 (dalle 22 di Martedì alle 6 di Venerdì sulle autostrade) mentre Figisc Confcommercio e Anisa fanno sapere di aver raggiunto un accordo soddisfacente. Luca Squeri della Figisc annuncia che dall’incontro è arrivata una “risposta concreta” alle richieste inoltrate, che nelle intenzioni verranno soddisfatte attraverso il Ddl di stabilità. Soddisfazione è stata espressa anche per l’ottenimento della gratuità del pagamento con le carte di credito, o senza commissione per importi fino a 100 euro, definita come una “conquista storica”.

Scenario completamente opposto viene presentato in una nota dai presidenti di Faib Confesercenti, Martino Landi, e Fegica Cisl, Roberto Di Vincenzo, nella quale si taccia il governo di “inaffidabilità” ed “inerzia” per non aver apportato nel corso del tempo delle riforme in senso “concorrenziale” e si afferma che nella riunione non sono stati proposti altro che dei “meri intenti… gli stessi che già in passato, pure contenuti in protocolli formali sottoscritti ai più alti livelli di responsabilità, non sono mai stati seguiti da atti legislativi concreti”.

La novità portata dal sottosegretario Saglia (l’unica, sempre secondo il comunicato) sarebbe stata solo l’aumento delle accise sui carburanti, misura che i Coordinamenti Unitari Nazionli dei gestori di Faib e Fegica hanno respinto “anche nell’interesse della collettività e del Paese” si legge ancora. Landi e Di Vincenzo concludono quindi rappresentando “l’amarezza” per un incontro “strumentale” ed infruttuoso e confermano l’iniziativa di sciopero. E proprio il sottosegretario allo Sviluppo economico fa sapere di ritenere “ingiustificato” ed “irresponsabile” lo sciopero e di aver portato risposte “esaustive” alle richieste dei gestori, confermando che le norme in discussione dovrebbero essere inserite nel Ddl di stabilità, trattandosi di “sanare il passato con un bonus fiscale quantificato e dell’introduzione di un aumento di solo un millesimo sul prezzo della benzina”.

Sempre Stefano Saglia ha anche dichiarato che il ministro Paolo Romani, presente all’incontro, ha dato la sua assicurazione che già esiste un accordo con il ministero dell’Economia per rendere il bonus fiscale “una soluzione definitiva”, cosa che metterebbe fine alla ciclica riproposizione di questo problema e delle conseguenti proteste dei gestori. Sulle commissioni bancarie per la benzina acquistata con carta di credito e bancomat, Saglia annuncia infine che il governo sarebbe orientato ad eliminarle anche per importi superiori a 100 euro.

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