Berlusconi e le garanzie di Monti: solo televisioni e giustizia

Berlusconi, prima di dimettersi, ha chiesto delle garanzie a Monti, ottenendone però solo sulle televisioni e sulla giustizia. L’ormai ex Premier ha cercato il modo di rendere le sue dimissioni un po’ più dolci, ponendo a Mario Monti, che tra poche ore sarà nominato capo del governo, alcune condizioni. – Prima condizione posta da Berlusconi è che nel nuovo governo sia nominato vicepresidente Gianni Letta, che rappresenterebbe una sorta di garanzia per tutto il centrodestra. Questa richiesta potrebbe portare dei problemi nella situazione politica attuale, perchè Monti deve garantirsi la maggioranza con questo nuovo governo e la nomina di Letta potrebbe essere un grande elemento di disturbo. Ecco perché lo stesso Letta ha dichiarato di non voler essere «un problema, né un ostacolo e neanche un pretesto per alcuni». – Altra richiesta di Berlusconi è stata quella di fissare una data di scadenza al governo Monti, chiedendo che le prossime politiche fossero abbinate alle amministrative previste per la primavera del 2012. Monti ha, anche in questo caso, declinato, spiegando che non è possibile fissare una scadenza a un governo che è stato pensato per riportare il Paese in condizioni accettabili agli occhi del mondo.

In effetti Monti ha concesso pochissimo al Premier uscente, cioè solo che una nuova legge elettorale sarà varata dopo un confronto parlamentare e che non ci saranno provvedimenti punitivi nell’ambito delle telecomunicazioni e della giustizia.

Il Cavaliere ha provato anche a fare il nome di Franco Nitto Palma come nuovo Guardasigilli, ma Monti non si è fatto convincere. Le richieste di Berlusconi non si sono fermate qui: pare che avrebbe chiesto a Monti di fare il Presidente del Consiglio di un governo di centrodestra allargato, oppure di prendere solo il posto di Tremonti come ministro dell’Economia.  «O è pazzo o è segno della disperazione», ha commentato un membro dell’Udc. Di certo la situazione in cui si trova Berlusconi non è delle migliori, considerando che una fetta del suo partito si è rivoltata contro di lui e che Bossi, alleato indispensabile, è praticamente passato all’opposizione e sarà difficile recuperarlo per le prossime elezioni.

La presenza di Letta sarebbe comunque una garanzia per Berlusconi, perchè proprio il suo fedelissimo potrebbe controllare che non vengano toccati tasti dolenti per il Premier, come ad esempio il conflitto di interessi o la riforma della giustizia. Infine, pare che Berlusconi abbia rassicurato con queste parole: «Possiamo staccare la spina quando vogliamo». Non esattamente la frase migliore per dare un buon augurio ad un governo di “unità nazionale”.

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