Terreni di Stato: dismissioni in tempi brevi

Al fine di ridurre il debito pubblico italiano, nell’arco delle prossime settimane dovrebbe partire un massiccio piano di dismissione di terreni a vocazione agricola che sono di proprietà dello Stato. Per questi scatterà infatti la cessione con la trattativa privata se il valore è sotto i 400 mila euro, altrimenti sopra tale soglia scatterà l’asta pubblica. Secondo quanto messo in risalto dall’Organizzazione degli agricoltori della Coldiretti, che ha accolto con un plauso la vendita dei terreni di Stato, gli asset di proprietà dello Stato potranno essere messi in vendita nell’arco dei prossimi tre mesi dopo che è stata definitivamente approvata, peraltro a tempo di record, la Legge di Stabilità.

Ad emanare i decreti, d’intesa con il Mef, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, dovrà essere il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. In questo modo i giovani agricoltori secondo la Coldiretti potranno acquistare i terreni, avviare nuove imprese e creare nuova occupazione in una fase come quella attuale in cui c’è tanto bisogno di nuove opportunità lavorative.

Al riguardo proprio l’Organizzazione degli agricoltori della Coldiretti ha ribadito nei giorni scorsi come l’ostacolo maggiore, alla creazione di nuove imprese agricole giovanili, sia dato proprio dall’elevato valore medio dei prezzi dei terreni. Trattasi tra l’altro di quotazioni che, su base geografica, registrano un’ampia variabilità; poi, quando magari il terreno si può comprare a prezzi accessibili, c’è da superare un altro ostacolo dato dall’accesso al credito attraverso il sistema bancario specie se chi bussa alle porte dell’Istituto di credito è un imprenditore in erba.

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