Tunisia, raggiunto accordo di governo tra islamici e sinistra

La Tunisia del dopo ben Alì sta per entrare ufficialmente nella fase che traghetterà il Paese nordafricano verso approdi democratici, con il varo di una nuova Carta fondamentale che verrà redatta da un’apposita Assemblea Costituente, eletta poche settimane fa, il 23 ottobre, e che ha visto il trionfo oltre le stesse previsioni degli islamici moderati di Ennahda. Questi ultimi hanno ottenuto il 40% dei consensi validi e la maggioranza relativa dei seggi, confermandosi di gran lunga la prima formazione politica tunisina. Ma già dopo la proclamazione dei risultati ufficiali, alcuni scontri avevano messo in dubbio la capacità delle forze politiche di trovare un minimo comune denominatore per la fase costituente. Le ultime novità da Tunisi smentirebbero tale timore, perchè i tre partiti più votati alle scorse elezioni hanno raggiunto un accordo per la spartizione delle cariche istituzionali più influenti e per riformare insieme la Costituzione.

Ciò che colpisce è che l’accordo è stato stipulato tra formazioni tra loro antagoniste e riguarda la stessa Ennahda, il Congresso per la Repubblica (CpR), un partito di ispirazione progressista e Ettakatol, una formazione della sinistra che in campagna elettorale aveva puntato molto a combattere il pericolo “islamista” di Ennahda.

In base all’accordo il leader di CpR, Moncef Marzouki, sarà presidente della repubblica mentre il capo di Ettakatol, Mustafa ben Jaafar, diventerà presidente dell’Assemblea Costituente. Infine, il numero due del partito islamico-moderato, Hamadi Jebali, diventerà primo ministro. Grazie a questo accordo, un po’ tutte le anime dell’elettorato tunisino verranno rappresentate e ciò aprirebbe la strada a un governo di largo consenso nazionale. L’accordo dovrebbe essere ufficializzato il prossimo lunedì.

Il nuovo capo dello stato è un medico e ha 66 anni. E’ stato in esilio in Francia per 10 anni e solo dopo la caduta di ben Alì è rientrato in patria. Ben Jaafar ha 71 anni, anch’egli medico, politico noto per essere stato un oppositore del deposto dittatore. Hamadi Jebali è stato, invece, incarcerato sotto ben Alì per ben 15 anni e ora guiderà il nuovo esecutivo.

L‘Assemblea Costituente dovrebbe insediarsi il 22 novembre per la sua prima seduta, durante la quale dovrebbe essere ratificato l’accordo, con l’elezione dei tre uomini alle rispettive cariche.

 

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