Mela annurca: la storia e le proprietà

La mela annurca, definita la “regina delle mele” grazie alle sue caratteristiche organolettiche e nutritive, è l’unica mela di origini meridionali. Da poco detentrice della denominazione IGP, il suo nome deriva dall’ area di provenienza, Pozzuoli – sede degli Inferi – detta anche zona dell’Orco: Plinio il Vecchio la chiama infatti “Mala Orcula”. Il termine subì poi delle metamorfosi (orcola, anorcola, annorcola) fino a diventare quello conosciuto di oggi.

Questa varietà di mela è coltivata in tutto il territorio campano ma le aree in cui si concentra maggiormente la sua produzione sono il napoletano, il casertano ed il beneventano.

Caratteristico è il trattamento post-raccolta ed è anche ciò che contraddistingue l’annurca dalle altre varietà: essa non matura sull’albero ma viene raccolta ancora acerba in autunno e poi viene messa a maturare – fino a dicembre – sui melai, letti di paglia esposti al sole che fungono da cuscinetto d’aria e che impediscono loro di marcire. Qui sopra, le mele vengono continuamente scelte e selezionate a mano ma soprattutto vengono girate per esporre le parti più verdi al sole fino a che tutto il frutto raggiunge il suo tipico colore rosso brillante. E’ proprio grazie a questo processo di esposizione al sole che la mela annurca acquista profumo, gusto e aroma particolari che la rendono unica e pregiata.

Il frutto è di piccole dimensioni, di forma tondeggiante e leggermente appiattita. La buccia è liscia e cerosa mentre la polpa è bianca, compatta e croccante, succosa, profumata e dal gusto acidulo.

Le sue proprietà sono tante: è diuretica, altamente nutritiva grazie alla presenza di vitamine e sali minerali, ricca di fibre, particolarmente adatta a bambini ed anziani e consigliata spesso nelle diete (in particolare ai diabetici). Esercita inoltre un’azione positiva sull’apparato muscolare e intestinale e nella prevenzione del colesterolo in quanto depura le arterie.

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