Tensione su spread BTp-Bund, fallito vertice Merkel-Monti-Sarkozy

Il differenziale di rendimento tra i titoli di stato decennali italiani e i Bund tedeschi è in rialzo stamane sul secondario, passando dai 502 punti base della chiusura precedente a 511 punti, quando sono le ore 10. Male anche il comparto biennale, che vede il rendimento in zona 7,61%, superiore al 7,21% del decennale (7,16% ieri).

Siamo, dunque, in piena zona di allarme, considerando che il 7% viene ritenuta la soglia limite di sostenibilità del debito italiano, sebbene la Banca d’Italia veda tale limite non inferiore all’8%.

Ad ogni modo, le tensioni sul secondario sono da ricollegarsi a due fattori. Il primo è l’asta di oggi del Tesoro, che dovrebbe collocare BoT e CTz per complessivi 10 miliardi; un importo rilevante, in un momento in cui i mercati sono molto vigili e dopo il fallimento dell’asta dei Bund di due giorni fa.

In realtà, rema contro i nostri bond anche l’ennesimo vertice dall’esito inutile, che si è avuto ieri tra Germania, Italia e Francia, rispettivamente rappresentati da Merkel, Monti e Sarkozy.

Le uniche cose apprese ieri è che i tre avrebbero concordato sul no di Berlino all’emissione degli Eurobond, su cui i mercati scommetterebbero quale soluzione alla crisi, nonchè sulla necessità di difendere a ogni costo la moneta unica.

Tuttavia, non sono state presentate misure nuove e tutto lascia presagire che nei prossimi giorni non ci saranno novità, tali da potere arrestare il circolo vizioso della non credibilità dell’Eurozona.

I declassamenti di Portogallo e Ungheria sono poi un ulteriore dato, che accentua le turbolenze sul mercato dei titoli di stato, trattandosi di un Paese dell’Eurozona e un altro della UE.

 

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