S&P taglia rating di 15 banche internazionali, nel mirino anche BNL

L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha abbassato il rating a ben 15 istituti di credito internazionali, tra cui anche sette tra le più importanti banche americane. In particolare, è stato tagliato il giudizio da A ad A- per Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley, mentre passa da AA- ad A+ quello per Jp Morgan Chase, Wells Fargo, bank of NY.

Tra le banche straniere che non sono sfuggite alla scure dell’agenzia ci sono  le britanniche Barclays, Hsbc, Lloyds, Royal Bank of Scotland. Per l’Italia, ci sono solo Banca Nazionale del Lavoro e Cassa di risparmio di Parma e Piacenza, che passano da una valutazione A+ a una di A-. Passano, al contrario da A- ad A la Bank of China e China Construnction Bank, pertanto, premiate.

Le ragioni di questo declassamento di massa, spiega S&P, risiedono nel mutamento dei criteri di valutazione, annunciato il 9 novembre, oltre che per la minore fiducia nell’opera di risanamento dei governi.

E se non si farà presto sul fronte della riduzione del deficit, S&P minaccia di declassare il debito subordinato di 87 banche europee, soprattutto, di Spagna, Italia, Austria e Francia.

L’ennesimo “downgrade” di banche internazionali non fa che confermare le difficoltà che questo settore sta incontrando e che si denotano anche nei picchi di depositi overnight presso la BCE, che sottolineano come tra gli istituti ci sia una forte diffidenza, a tal punto da arrivare a bloccare il mercato dei prestiti interbancari, per la mancanza di fiducia reciproca.

Una situazione, che non sarà certamente favorevole alle chance di ripresa nell’Eurozona, la cui crisi sembra essersi avvitata su se stessa, senza che si intraveda una via di uscita.

 

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