USA: disoccupazione scende all’8,6%, ma molti rinunciano a cercare lavoro

La notizia ha avuto un effetto rinvigorente su Wall Street, perchè il pericolo di una “double dip” o ricaduta, cioè di piombare in una nuova recessione economica, al momento sembra essere allontanata. Nel mese di novembre, infatti, il tasso di disoccupazione scende ai minimi dal marzo 2009, negli USA, attestandosi all’8,6%, dal precedente 9% di ottobre.

Non solo, quindi, il numero dei disoccupati si abbassa, ma lo fa con una dinamica improvvisamente molto veloce. I nuovi posti di lavoro creati tra settembre e ottobre, complessivamente, sono stati 72 mila in più di quelli previsti. E qui finiscono, ad essere sinceri, le analisi positive.

Infatti, il tonfo del tasso di disoccupazione, spiegano gli analisti, è dato in grossissima parte al fatto che ben 315 mila persone hanno rinunciato a cercare un lavoro, scoraggiati dalla prospettiva “cronica” della disoccupazione, a causa di un mercato del lavoro che resta senza dubbio debole.

E se si tenesse conto di queste persone, che non cercando più un lavoro non possono essere considerate disoccupati, bensì “inattivi”, il tasso di disoccupazione si attesterebbe all’8,9%, cioè molto prossimo agli stessi valori di ottobre.

Spiegano poi gli analisti che la metà dei nuovi posti di lavoro creati a novembre sarebbe a carattere temporaneo e riguarderebbe in grossa parte assunzioni da parte di negozi e catene commerciali, in vista del boom degli acquisti per il periodo natalizio.

Obama parla di ripresa e si mostra ottimista sul fatto che si continuino a creare nuovi posti di lavoro. Il Repubblicano Jeb Hansarling, già a capo della fallimentare commissione bipartisan, che avrebbe dovuto proporre un piano per ridurre il deficit federale, ha ribadito come non accadesse dalla Grande Depressione che per 34 mesi consecutivi il tasso di disoccupazione si attestasse sopra l’8%.

Su questo tema si giocano le chance di rielezione di Obama alla Casa Bianca nel 2012.

 

 

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