Draghi riabbassa tassi, ma niente acquisti bond

Ieri, al termine della riunione mensile del board della BCE, il governatore Mario Draghi ha annunciato che i tassi di riferimento sono stati tagliati ancora di 25 punti base o 0,25%, portandoli dall’1,25% all’1%, ossia ai livelli minimi della storia dell’euro.

Si tratta della seconda volta da quando agli inizi dello scorso novembre Draghi si è insediato a Francoforte che i tassi vengono tagliati. Fino agli inizi del mese scorso, essi si attestavano all’1,50%, ma per effetto del peggioramento della prospettive economiche dell’Eurozona e della minore pressione al rialzo sui prezzi, si è deciso di attuare una politica più espansiva, compatibilmente con la stabilità dei prezzi nel medio periodo.

Quanto alle stime sull’inflazione, ieri sono state diramate le nuove previsioni sul 2012, che parlano di un aumento dei prezzi del 2% medio nell’Area Euro, contro il precedente calcolo dell’1,7%. Ciò lascia presagire che non sarà facile spuntare ulteriori abbassamenti dei tassi di riferimento, visto che il 2% è anche il margine massimo previsto dallo statuto della BCE per l’incremento annuo dei prezzi.

E Draghi ha anche chiarito non è prevista alcuna politica di acquisto dei bond governativi sul mercato primario, così come si ribadisce che gli acquisti sul secondario non saranno eterni. Non solo: viene smentita l’ipotesi circolata fino a ieri di un piano della BCE per prestare denaro all’Fmi e intervenire tramite l’istituto di Washington indirettamente a sostegno dei titoli di stato europei.

Tutto ciò non sarebbe compatibile con i Trattati e Draghi non ha intenzione di creare strappi legali, oltre che politici, vista la nota opposizione del cancelliere tedesco Angela Merkel e di tutti i Paesi virtuosi dell’Eurozona.

 

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