Sedicenne incinta, i genitori al giudice: “Deve abortire”

Una ragazza come tante: i sogni di tutte le adolescenti di sedici anni, le speranze, le cotte, gli amori. Una ragazza la cui vita cambia da un giorno all’altro, quando scopre di essere incinta: era già successo, quasi un anno fa e la famiglia la convinse a prendere la pillola del giorno dopo. Questa volta però no, questa volta la giovane della provincia di Trento decide che vuole portare a termine la gravidanza: poco importa se il ragazzo non è certo quello che sognano i genitori per una figlia (18enne senza lavoro e con qualche precedente penale), poco importa soprattutto se la madre e il padre cercano in tutti i modi di convincerla a rinunciare ad andare avanti con la gravidanza.

Lei di abortire non ne vuole sapere: a poco servono le interminabili discussioni con i genitori, a nulla servono le chiacchiere con la sorella maggiore, quasi una seconda mamma. Questo bambino lei lo vuol sentir crescere nel suo corpo, vuole arrivare a prenderlo in braccio, allattarlo, vuole sentirsi chiamare mamma.

Una scelta coraggiosa, ma che i genitori non riescono ad accettare: troppo piccola lei, troppa paura di quel 18enne di cui è innamorata, ma che più volte ha mostrato di essere morbosamente geloso. I lividi trovati sul corpo della sedicenne sono un’immagine indelebile nella mente dei genitori, così come il ricordo di lei che piange perché esasperata dalla ossessiva gelosia di lui; allora i due genitori decidono di provare la carta della Legge: portano la figlia in Tribunale e chiedono al giudice di obbligarla ad abortire.

Il caso è affidato nelle mani del pubblico ministero Fabio Biasi che si rende conto che la legge che non gli dà alcun potere in merito: nessun giudice può obbligare ad abortire una ragazza, seppur minorenne e nemmeno un genitore può decidere al posto della proprio figlia. Toccherà a lei, a questa sedicenne diventata grande troppo in fretta, scegliere se andare avanti con la gravidanza; a lei il compito di decidere se far nascere la creatura che è nel suo corpo. Lei dovrà decidere se caricarsi sulle spalle la responsabilità di essere madre: la sua di madre, così come il padre, invece potrà decidere soltanto di starle vicino e non abbandonarla in questo momento così difficile.

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