Si avvicina sciopero Cgil, Cisl e Uil contro manovra Monti

La prossima settimana inizierà con l’astensione dal lavoro proclamata dai tre sindacati confederali più importanti, Cgil, Cisl e Uil, per protestare contro alcune misure della manovra, che le sigle considerano iniqua e che gravi quasi totalmente su pensioni e lavoro. Se fino a due giorni fa si parlava di scioperi separati, l’incontro di mercoledì presso la sede Uil ha sciolto i nodi e attutito le differenze.

Pertanto, sono state indette tre ore di sciopero per il lunedì, esattamente la media tra le quattro ore di agitazione proposte da Cgil e le due desiderate da Cisl e Uil.

Restano diversi i percorsi per i dipendenti del settore pubblico, rendendo evidenti le differenze che ancora esistono anche sulla manovra tra i sindacati. Allo sciopero di lunedì aderisce pure Fiom, il comparto metalmeccanico della Cgil, ma il suo segretario Maurizio Landini ha chiarito che si tratta di una protesta sia contro la manovra che la decisione Fiat di annullare i contratti di lavoro già firmati. I metalmeccanici sciopereranno per tutte le otto ore.

A questo punto, i sindacati chiedono ai partiti che si facciano interpreti delle modifiche da loro richieste, soprattutto sulle pensioni. Non va giù nè l’ipotesi dell’abolizione delle anzianità, nè lo scalone dei 6 anni a danno delle donne del settore privato, la cui età pensionabile passa rapidamente da 60 a 66 anni.

Restano diverse, tuttavia, le modalità per arrivare a un cambiamento della manovra. Cisl e Uil chiedono che il governo si confronti con le parti, mentre Cgil è più restia alla trattativa.

E i partiti principali, PDL e PD, sembrano disponibili ad aperture proprio sul fronte pensioni, oltre che sull’ICI. Anche il leader centrista Casini ha aperto uno spiraglio, dopo le pressioni di questi giorni soprattutto da parte della Cisl.

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