Tracciabilità pagamenti: Sindacati, abbassare a 500 euro

Abbassare la soglia, oltre la quale per i pagamenti scatta l’obbligo della tracciabilità, da 1.000 euro, così come previsto attualmente nel Decreto legato alla manovra Monti, a 500 euro. A chiederlo congiuntamente mercoledì scorso, nel corso di un’audizione presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, sono stati la Cgil, la Cisl e la Uil che nel complesso hanno presentato degli emendamenti al provvedimento al fine di ristabilire l’equità dei sacrifici a carico degli italiani.

Ma ci sono anche Associazioni dei Consumatori che chiedono 300 euro come soglia di tracciabilità unitamente ad una sensibile riduzione delle commissioni bancarie applicate sulle transazioni con moneta elettronica, ovverosia su carte Bancomat, prepagate e carte di credito. Nell’ambito delle misure fiscali messe a punto nel Decreto, la “triplice” chiede l’innalzamento della soglia di detrazione sull’Imu, ma anche meccanismi tali che l’applicazione della nuova imposta possa essere progressiva e con aliquote differenziate a partire dal possesso della seconda casa.

Nel contrasto all’evasione fiscale Cgil, Cisl e Uil chiedono anche dei meccanismi di contrasto di interessi tra chi compra e chi vende; questo affinché possa risultare sconveniente per chi compra il non ricevere la fattura o la ricevuta fiscale. E riguardo infine alle pensioni, i Sindacati rimangono fermi, in vista dello sciopero di lunedì prossimo, 12 dicembre del 2011, che durerà tre ore, nel ritenere che la deindicizzazione delle pensioni debba essere tolta. Lo stesso Premier Mario Monti ha lasciato intendere in questi giorni come le correzioni siano apportabili alla manovra a parità di saldi; ma nello stesso tempo bisogna fare presto.

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