Follia a Firenze: fa strage di senegalesi e si uccide

Una giornata di terrore tra i mercati di Firenze, una giornata bagnata dal sangue: un uomo, Gianluca Casseri, 50 anni, ha messo in atto una vera e propria caccia al senegalese. Sotto i colpi della sua pistola 357 magnum sono morti due ambulanti senegalesi e tre sono rimasti gravemente feriti; nel pomeriggio l’uomo ormai braccato dalla polizia si sarebbe suicidato, anche se sono in corso le verifiche per accertare l’esatta dinamica dei fatti.

La giornata di follia inizia questa mattina al mercato di Piazza Dalmazia: ore 12.30, le strade sono come al solito affollate, quando Casseri apre il fuoco contro un gruppo di ambulanti senegalesi, colpendone mortalmente due e ferendo in maniera grave un terzo. La folla prova a fermare l’uomo che riesce a sfuggire salendo a bordo di una macchina; il terrore però non si ferma: nel pomeriggio nel mercato di San Lorenzo, Casseri torna a colpire: punta un altro senegalese che si trova fuori una pizzeria e apre il fuoco; il senegalese prova a fuggire correndo tra i banchi del mercato, ma è raggiunto dai colpi di pistola; oltre a lui un altro suo connazionale è ferito. L’assassino si dirige nel parcheggio sotterraneo del mercato, inseguito dalla polizia che blocca le uscite. Arriva l’epilogo della vicenda: dopo che un poliziotto ha aperto il fuoco colpendo la carrozzeria della vettura, Casseri si rivolge la pistola alla gola e si spara.

I tre senegalesi feriti sono tutti in gravi condizioni: due sono ricoverati all’ospedale di Santa Maria Nuova e uno al pronto soccorso Careggi. Il primo, 42 anni, è stato operato all’addome, mentre il secondo potrebbe essere operato a breve. Molto gravi le condizioni del ferito della sparatoria di piazza Dalmazia, un senegalese di 37 anni che è attualmente in prognosi riservata. Trapelano intanto le prime notizie sull’assassino: ragioniere 50enne , aveva come punti di riferimento gli scrittori neofascisti Julius Evola e Adriano Romualdi; il suo legame con l’estrema destra è confermata dalla frequentazione di Casapund che però prende le distanze dell’assassino descrivendolo come un “non militante”.

La tragedia ha scatenato la reazione della comunità senegalese di Firenze che nel pomeriggio ha dato vita a una manifestazione dove non sono mancati i momenti di tensione. Subito dopo Pape Diaw, uno degli esponenti storici della comunità senegalese, è stata ricevuto da sindaco, prefetto e governatore.

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