Russia, contro Putin scende in campo magnate Prokhorov

Gli eventi in Russia si stanno evolvendo molto più velocemente di quanto si potesse pensare solo fino a una settimana fa. Le elezioni del 4 dicembre rappresentano uno spartiacque tra un prima e un dopo all’interno dell’era Putin. La presa di coscienza di larga parte dell’elettorato di essere nelle mani di un gruppo di potere spesso dispotico ha scatenato la reazione delle piazze che ormai sfidano quotidianamente il tandem Putin-Medvedev, anche se siamo ancora nell’ordine di poche decine di migliaia di manifestanti, non tali da poterci fare parlare di una sorta di primavera russa. Ma qualcosa si muove nel quadro politico immobile del post-sovietismo e i movimenti sono a destra.

L’ex ministro delle finanze, Aleksej Kudrin, che a settembre era stato cacciato dal governo dal presidente Dmitri Medvedev, per avere affermato di non volere fare parte in futuro di un esecutivo da questi guidato, ieri ha rilasciato un’intervista, in cui ha affermato senza peli sulla lingua di non pensarla come il premier Putin, di non avere votato per la sua Russia Unita e che avrebbe intenzione di creare un partito di destra liberale, dando voce a questa ampia fetta di elettorato senza una casa politica.

Le parole di Kudrin sono seguite solo di qualche ora da quelle del magnate dell’oro e dell’alluminio Mikhail Prokhorov, che ha annunciato la sua decisione di scendere in campo per le presidenziali del prossimo marzo contro Vladimir Putin, sostenendo di guardare con interesse al progetto di Kudrin, pensando alla formazione di un nuovo partito di destra, che si faccia interprete delle istanze liberali della società russa. Prokhorov ha anche affermato di non temere di finire incarcerato, perché ritiene il suo progetto “la cosa più seria della sua vita”.

L’uomo è il secondo più ricco della Russia e ha 46 anni, single. Ora ha due settimane di tempo per raccogliere le firme per candidarsi. Già a settembre aveva tentato di capeggiare il partito Causa Giusta, ma ora accusa Putin di avere formato una fronda interna per cercare di estrometterlo dalla vita politica.

Ieri, intanto, circa 25 mila persone hanno manifestato il loro sostegno al premier Putin, attraverso un corteo al Maneggio. Da Russia Unita smentiscono che si sia trattato di una contro-manifestazione, facendo presente che ricorrevano i 18 anni della Costituzione russa.

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