Spread schizza a 539 bp con nuovi parametri, con i vecchi è a 495

Si è aperto un vero giallo per gli italiani che seguono quasi ossessivamente le notizie dei mercati dei titoli di stato. Da ieri, infatti, vengono forniti due dati, tra di loro un pò contrastanti, sul livello del differenziale di rendimento tra i nostri BTp decennali e quelli dei Bund tedeschi, o se volete, quello noto come “spread”.

Infatti, da ieri ci sentiamo dire che secondo i nuovi parametri lo spread sarebbe ben oltre la soglia dei 500 bp e questa mattina è schizzato a 539 punti base, mentre sulla base dei vecchi parametri, esso si attesterebbe appena al di sotto di tale soglia. Ma cosa sta accadendo davvero? E perché questa confusione?

Semplicemente, sono stati aggiornati i riferimenti temporali dei “benchmark” dei nostri BTp. Finora, si prendeva a riferimento per il comparto decennale i titoli di stato italiani con scadenza settembre 2021. Tuttavia, siamo già alla fine del 2011 e bisogna avere un riferimento diverso, quindi, si è deciso di spostare in avanti il riferimento a marzo 2022.

Anche per i Bund tedeschi è prevista la stessa operazione, ma scatterà tra poche ore. I Bund decennali di riferimento saranno non più quelli con scadenza settembre 2021, bensì quelli che arrivano a maturazione il gennaio 2022.

Di conseguenza, nelle ultime ore, è come se per il comparto decennale si stesse utilizzando un riferimento temporale sfalsato di sei mesi (i Bund scadono ancora a settembre 2021, mentre i BTp nel marzo 2022). Tutto questo dovrebbe cessare con le prossime sedute, anche se non sfuggirà a nessuno che il nuovo riferimento prevede una scadenza più lunga di due mesi per i BTp italiani e questo non depone certo in favore di un restringimento dello spread.

Certo, parametri a parte, questa mattina il differenziale con i “vecchi” benchmark era a 495 punti base. Anche sforzandoci, non riusciamo a trovare un riferimento più conveniente.

 

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