FonSai, oggi cda decide su ricapitalizzazione

Il consiglio di amministrazione della compagnia assicurativa Fondiaria Sai è chiamato in queste ore a decidere sulla proposta che avrà avanzato l’advisor Goldman Sachs, a proposito del rafforzamento del suo patrimonio. L‘ipotesi più probabile è che il cda esiti un aumento di capitale, il secondo in pochi mesi e le voci circolate da questa mattina parlano di una possibile ricapitalizzazione per 750 milioni.

Si tratterebbe di un’opzione ben più costosa delle previsioni, che arrivavano fino a quel massimo di 600 milioni richiesti da Mediobanca, nella famosa lettera inviata due settimane fa ai vertici di FonSai.

Il perché di una scelta così forte lo si saprà solo alla fine di questa giornata. Infatti, sarebbe di gran lunga inferiore l’ammontare di risorse necessarie, affinché la compagnia raggiunga il “solvency ratio” del 120%, obiettivo fissato dal precedente cda del 14 dicembre. L’attuale margine di solvibilità si attesta al 111%, quindi, sono nove i punti che lo separano dal target minimo.

Considerando che ogni punto equivale a circa 20 milioni, sarebbero non più di 180 milioni gli euro necessari per riportare la situazione patrimoniale sotto controllo, anche se si deve fare i conti anche con tutta una serie di altri obiettivi, che innalzano il conto finale.

Il dato clamoroso è che forse i Ligresti, che con la holding finanziaria Premafin controllano il 35% di FonSai, potrebbero decidere di non partecipare alla ricapitalizzazione o di farlo solo in parte. Si parla di un nuovo socio italiano, che potrebbe subentrare loro. Se, infatti, la richiesta di nuove risorse dovesse essere confermata a 250 milioni, la quota che spetterebbe ai Ligresti sarebbe di circa 265 milioni. Troppi per i tre figli di Salvatore.

 

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