Calcioscommesse, Doni fa qualche ammissione ma scagiona l’Atalanta

Era il giorno di Cristiano Doni: l’ex capitano dell’Atalanta, personaggio di spicco della seconda tranche dell’inchiesta calcioscommesse che sta sconvolgendo il mondo del pallone tricolore, è stato sottoposto a interrogatorio di garanzia. Nelle quasi due ore di incontro con il gip Guido Salvini, Doni ha parzialmente ammesso le sue colpe scagionando la società bergamasca da ogni accusa. Una giornata lunga quella del calciatore atalantino al centro dell’inchiesta di Cremona conosciuta con il nome di “Last Bet”, cominciata circa alle 15.30 quando è stato portato nel Tribunale del capoluogo lombardo.

Dopo un’ora di colloquio con il suo legale, l’avvocato Salvatore Pino, Doni si è ritrovato davanti al giudice delle indagini preliminari Guido Salvini. Nel corso dell’interrogatorio, da quanto si apprende, l’ex capitano dell’Atalanta avrebbe fatto alcune ammissioni soprattutto sulla partita contro il Piacenza, negando però contatti con il gruppo degli “zingari”; il calciatore avrebbe anche precisato di aver agito a titolo personale e di non avere informazioni sulla presenza di accordi tra società in riferimento alla partita Padova-Atalanta, una di quelle finite sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti.

Ottimismo è stato espresso al termine del colloquio dall’avvocato Pino che ha parlato di “posizione notevolmente ridimensionata” e ha specificato che sono state fornite spiegazioni dalle quali si “evince il ridotto apporto che Doni ha avuto nella vicenda”. Il legale ha anche chiarito che la sim rumena “era un carta italiana ricaricabile, intestata a un dipendente del bagno di Cervia che è di cittadinanza rumena” e ha espresso la convinzione che il suo assistito sarà accusato di frode sportiva ma non di associazione a delinquere. Commenti positivi dopo la giornata anche da parte del gip Salvini che, parlando dell’insieme degli interrogatori sostenuti in settimana, ha affermato che “si sono avute conferme di quasi tutti gli episodi contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare. È emerso – ha concluso il gip – un insieme di risultati positivi anche per chi segue il calcio e spera che questo non sia più protagonista della cronaca giudiziaria”.

Intanto Doni potrebbe passare il Natale a casa: il Procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino ha dato parere favorevole alla concessione degli arresti domiciliari per l’ex capitano dell’Atalanta, per Nicola Santoni (Ex preparatore atletico del Ravenna), per Antonio Benfenati (socio in affari di Doni) e Filippo Carobbio (centrocampista dello Spezia).

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