Cina, conclusa visita del premier giapponese Noda

Il premier giapponese Yoshihiko Noda ha concluso ieri la sua visita a Pechino, dove ha incontrato il presidente cinese Hu Jintao. L’incontro è avvenuto il 26 dicembre, ma per effetto del fuso orario, a Pechino è come se fosse avvenuto il giorno prima. L’obiettivo del vertice è stato il rilancio dei rapporti sino-nipponici, a 40 anni dal ripristino delle relazioni diplomatiche. Entrambi i leader hanno spiegato che è nelle loro intenzioni rilanciare i rapporti ai più alti livelli e coinvolgendo i due popoli. Noda ha anche incontrato il presidente dell’Assemblea Popolare. Entrambi i capi di stato e di governo si sono mostrati soddisfatti, anche in vista di successivi colloqui che dovrebbero tenersi, in seguito alla situazione delicata nella penisola coreana.

Sia Jintao che Noda hanno espresso il convincimento che bisogna mantenere la pace e la stabilità sulla penisola. E la Corea del Nord è da tempo al centro delle divisioni tra i due stati.

Sostenuta da Pechino, sebbene con crescente imbarazzo, Pyongyang è fonte di destabilizzazione dell’intera area a causa della sua ostentata politica militare espansionistica che ha messo più volte in allarme sia Seul che Tokyo. Proprio in questi giorni, la scomparsa di Kim Jong-il ha intensificato le preoccupazioni nelle cancellerie occidentali e la stessa Cina non è molto serena per via dell’ascesa al potere di Kim Jong-un, impreparato a governare, avendo soli 27 anni e nessuna esperienza politica. La sua politica nucleare dovrebbe proseguire intatta ed entro certi limiti viene sostenuta da Pechino, ma fortemente avversata da Tokyo, che teme attacchi contro i vicini obiettivi propri. Ma saranno state apprezzate le parole del premier giapponese Noda, quando ha espresso la convinzione che lo sviluppo della Cina sia una grande opportunità per il suo Giappone. Peraltro, il bilaterale cade a poche settimane dall’accordo Trans-Pacifico dell’Asean, capeggiato e voluto dall’amministrazione Obama, che mira a intensificare i legami commerciali tra USA e la vasta area che dà dalle Americhe al Sud-Est asiatico. La Cina si era mostrata molto risentita dell’intesa, perché la ritiene una volontà di supremazia degli americani anti-cinese.

Il rilancio di una possibile vasta intesa tra Cina e Giappone anche sul piano degli accordi commerciali potrebbe creare un mercato potenzialmente enorme, con ripercussioni benefiche per entrambi i Paesi e che metterebbe insieme il secondo e terzo produttore di pil al mondo, anche se non sono pochi i punti di divergenza sul piano politico ed economico tra Tokyo e Pechino.

 

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