Asta BoT: crollano rendimenti, ma spread resta sopra 500 punti

Un successo oltre le più rosse aspettative quello dell’asta dei BoT di oggi, collocati dal Tesoro sulla scadenza a sei mesi, per un importo di 9 miliardi. Ottima la domanda, pari a 15,2 miliardi, ossia 1,7 volte in più l’offerta, in crescita dal bid-to-cover precedente di 1,47. Il rendimento si è dimezzato, crollando dal precedente 6,504% del 25 novembre al 3,251% di oggi.

Forse nessuno si attendeva un esito così positivo, anche perché la situazione sul mercato secondario dei bond era e rimane parecchio negativa per l’Italia.

Ma il Tesoro ha oggi collocato anche CTz a 2 anni per 1,73 miliardi, avendo riscontrato una domanda superiore di 2,24 volte, contro un rapporto di copertura di 1,59 di fine novembre. Anche in questo caso, il rendimento è letteralmente crollato, passando dal precedente 7, 814% di un mese fa al 4,853% di oggi.

Dunque, cala vistosamente il costo di rifinanziamento del nostro debito pubblico. Se lo scenario dovesse proseguire anche per tutte le prossime aste dell’anno che sta per iniziare, questo alleggerirebbe di gran lunga la pressione sui nostri titoli di stato e sugli stessi conti pubblici, velocizzando il raggiungimento dell’obiettivo del pareggio di bilancio.

Tuttavia, l’ottimo esito dell’asta odierna non è stato sufficiente per rinvigorire Piazza Affari e il mercato secondario dei titoli di stato. Dopo un trend positivo, Milano ha azzerato le perdite e chiude in rosso, sulla scia dell’apertura debole di Wall Street, che si è ripercossa negativamente sulle piazze finanziarie europee.

Anche lo spread, che in apertura viaggiava sui 520 punti base, resta sopra quota 500, a conferma che resta un clima generale di scarsa fiducia sul nostro Paese.

 

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