Bollette acqua potabile 2000-2011 a peso d’oro

Un aumento del 70,2% dal 2000 al 2011 rispetto ad un’inflazione che nello stesso arco di tempo ha fatto registrare un incremento del 27,1%. E’ questo il rincaro medio in Italia, parlando di tariffe, per le bollette dell’acqua potabile. A rivelarlo è un Rapporto che l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre ha realizzato in base ad un’elaborazione su dati dell’Istituto Nazionale di Statistica. Al secondo posto di questa speciale classifica, quindi dietro alle bollette dell’acqua, c’è un’altra delle tasse meno amate dagli italiani, quella per i rifiuti solidi urbani con un +61%.

Quasi doppio rispetto all‘inflazione, con un 53,3%, è stato il rincaro, sempre dal 2000 al 2011, dei biglietti dei trasporti ferroviari; seguono poi i pedaggi autostradali, il gas, i trasporti urbani, i tanto chiacchierati taxi, e poi i servizi postali con un +30,4%. Sotto la media dell’inflazione è aumentata l’energia elettrica dal 2000 al 2011 con un +26,2%, mentre la concorrenza è stata reale nel settore delle telecomunicazioni visto che in dieci anni le tariffe sono scese dell’11%.

Secondo quanto dichiarato dal segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, in materia di tariffe dal 2000 al 2011 i rincari più consistenti sono stati rilevati proprio per quei servizi che risultano essere amministrati dai Comuni. Ed il tutto, nonostante i forti rincari, senza che a questi negli anni siano corrisposti adeguati ed altrettanti miglioramenti per quel che riguarda la qualità del servizio. Per questo secondo la Cgia di Mestre i rincari delle tariffe dei servizi gestiti dai comuni sono stati in questi anni solo un modo per fare cassa anche al fine di far fronte, nel frattempo, al taglio dei trasferimenti provenienti dal Governo centrale.

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