Benzina in salita: previsti rincari per Capodanno

Previsti per Capodanno ulteriori rincari sul prezzo della benzina: la verde arriverà a 1,722 euro al litro. Nonostante ci fosse stato un relativo miglioramento sui prezzi del carburante nel periodo natalizio, l’arrivo del nuovo anno porterà un nuovo rincaro e un grande danno per le tasche degli italiani. A partire dal leader italiano del mercato del carburante, la Eni, si è innescato un aumento a catena che riguarderà anche il carburante fornito dagli altri operatori. Infatti Eni ieri ha deciso il rialzo, seguito subito da IP, TotalErg e Q8.

Rispetto ad un anno fa, la benzina oggi costa circa 30 centesimi in più, con in media 15 euro in più spesi per ogni pieno (stime della Federconsumatori e Adusbef). Calcolando la media di due pieni al mese, un automobilista spenderà circa 360 euro in più all’anno di carburante. Proprio la Federconsumatori chiede, insieme ad Adusbef, che si acceleri con le liberalizzazioni, permettendo così la vendita attraverso il canale della grande distribuzione. Si chiede inoltre di avviare un vero e proprio piano per le verifiche e i controlli contro le speculazioni.

Per il Codacons, in vista del 31 dicembre «considerando i milioni di cittadini che si sposteranno con l’auto per Capodanno, la maggiore spesa per i rifornimenti di carburante sarà pari complessivamente a 215 milioni di euro». Anche le “pompe bianche”, ovvero i distributori senza logo con tariffe più convenienti, aumenteranno il costo della benzina. Secondo le rilevazioni di quotidianoenergia.it, il prezzo medio della benzina andrà tra 1,716 euro/listro(Shell) e 1,722 euro/litro(Eni). A 1,628 euro/litro arrivano le pompe indipendenti. Il diesel costerà anch’esso di più: si passa dall’1,693 euro/litro di IP all’1,701 euro/litro di Tamoil.

Ovviamente a influire sui prezzi sono stati gli ultimi ritocchi all’accise: 10 centesimi al litro in più per la verde e 12 per il gasolio per auto, disposti dalla manovra di Mario Monti. Questo rialzo ha ulteriormente aumentato ild ivario fra l’Italia e gli altri paesi dell’Ue. Ne risulta che ad oggi la benzina italiana è la più cara in Europa. Per questo aumenta sempre di più il numero dei cosiddetti “pendolari del pieno”, che si spostano verso Svizzera o Slovenia per fare benzina. Luca Squeri, Presidente nazionale della Federazione dei gestori, spiega: «Se oggi il prezzo della benzina italiana è il più alto nell’Europa comunitaria e quello del gasolio si attesta al secondo prezzo più alto, ciò è solo dovuto all’aumento delle imposte». Sempre secondo Squeri, le quotazioni del greggio pesano sul 25% del prezzo del carburante, mentre  «per il 75% vi hanno invece influito gli aumenti delle imposte, accisa ed Iva. Oggi, senza tali aumenti, il prezzo della benzina sarebbe inferiore di 19 centesimi al litro e quello del gasolio di 22».

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