Lele Mora ha tentato il suicidio in carcere

Lele Mora ha tentato il suicidio nel carcere di Opera (Milano) dove è detenuto dallo scorso giugno: l’ex agente di veline e divi dello spettacolo nella mattinata di venerdì ha provato a soffocarsi tappandosi naso e bocca con dei cerotti. A riferirlo è stato il segretario generale della Uil Penitenziari, Eugenio Sarno, che ha però posto l’accento sulla modalità del tentato suicidio parlando di un gesto dimostrativo: “Il tentato suicidio – dichiara Sarno –  è stato posto in essere con cerotti regolarmente detenuti in cella. L’intervento dell’agente di sorveglianza è stato efficace ed immediato. Considerate le modalità – fa notare il segretario della Uil Penitenziari – più che ad un reale tentato suicidio, è forse più appropriato riferirsi ad un gesto dimostrativo, che non è escluso possa essere stato messo in piedi per attirare l’attenzione sulla sua vicenda processuale”.

Lele Mora è in carcere dopo aver patteggiato una pena di 4 anni e 3 mesi per la bancarotta della sua società Lm, fallita nel giugno 2010 con un buco di oltre 8 milioni di euro. In questi giorni era attesa la decisione del Tribunale del Riesame di Milano sulla richiesta di scontare la pena agli arresti domiciliari, presentata dal manager dei vip: il parere dei giudici però, previsto in un primo momento il 28 dicembre, non arriverà prima del quattro gennaio. I pubblici ministeri Massimiliano Carducci ed Eugenio Fusco si oppongono alla scarcerazione sottolineando che Mora non ha mai mostrato una “volontà risarcitoria” dei creditori.

L’agente dello spettacolo è coinvolto anche nel cosiddetto Rubygate con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione.  All’esame dei giudici dovrebbero arrivare anche i risultati di una perizia medica ordinata per verificare delle compatibilità delle condizioni fisiche di Mora con la detenzione in carcere: i suoi legali, infatti, denunciano le precarie condizioni fisiche e psicologiche di Mora, dimagrito di trenta chili. Proprio uno degli avvocati, Luca Giuliante, ha protestato vivamente una volta appresa la notizia del tentato suicidio: “Siamo furibondi, – ha dichiarato – nessuno dal carcere ci ha avvisato e siamo venuti a sapere del tentato suicidio dalla stampa”.

Il legale ha raccontato di essere stato in carcere in mattinata, ma di  non essere riuscito a incontrare Mora perché il personale penitenziario gli ha riferito che non stava bene.

 

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