USA, domani primarie al via in Iowa. Romney in vantaggio

Mancano 24 ore all’inizio delle primarie del Partito Repubblicano, che prenderanno il via dallo stato dell’Iowa, che si trova al centro degli Stati Uniti. Si tratta di uno stato di agricoltori, anche se il suo risultato non viene giudicato decisivo per molte questioni. Quando siamo alla vigilia del voto, pare che l’ex governatore del Massachussetts, Mitt Romney, sia in leggero vantaggio su tutti gli altri candidati. Al 24%, per il quotidiano locale The Des Moines Register, davanti al 22% di Ron Paul, il 15% di Rick Santorum, il 12% di Newt Gingrich,  l’11% di Rick Perry e il 7% di Michelle Bachmann. L’ex diplomatico in Cina, Jon Huntsman, non si è presentato, preferendo iniziare la sua corsa direttamente dallo stato del New Hampshire.

Dunque, il vantaggio di Romney sarebbe risicato. Lo stesso sondaggio mostrerebbe come un elettore su quattro sarebbe pronto a decidere o cambiare idea all’ultimo minuto, come ammette lo stesso governatore dell’Iowa, il Repubblicano Terry Branstad.

E non è detto che, anche perdendo, ciò non faccia bene a Romney. Nel caso in cui a vincere fosse il candidato libertario texano, Ron Paul, si accenderebbero su di lui i riflettori per qualche settimana, consentendogli di ottenere visibilità, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Tuttavia, le possibilità che possa insidiare il primato di Romney sarebbero quasi nulle e l’unico risultato che si sarà ottenuto, semmai, sarebbe l’oscuramento degli altri candidati, che, invece, potrebbero dare fastidio all’ex governatore del Massachussetts.

Quindi, l’esito in Iowa andrà valutato con molta attenzione sulle ripercussioni negli altri stati. Ad oggi, non pare che a Romney ci siano serie alternative, per quanto questi non sia ritenuto dalla base il candidato perfetto per diventare presidente. Ma alla Casa Bianca ci potrebbe arrivare lo stesso, come indicano i sondaggi e forse proprio la sua credibilità nel raggiungere l’obiettivo di battere Barack Obama gli consentirà di potere dominare le primarie e di chiudere già la partita entro i primi di marzo.

Le tappe elettorali prevedono, infatti, che una buona parte degli stati vada al voto tra due mesi e il processo delle primarie si concluderebbe entro maggio, anche se molto difficilmente dovremmo attendere così tanto per sapere chi sfiderà Obama, avendo ottenuto la nomination formale alla Convention Repubblicana di agosto.

 

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