Iowa, Romney batte l’italo-americano Santorum per soli otto voti

E’ davvero clamoroso il risultato dell’Iowa, la cui sfida è diventata appassionante proprio nelle ultimissime ore, quando si andavano a scrutinare le schede. E’ stato un testa a testa tra l’ex governatore del Massachussetts, Mitt Romney, e l’italo-americano Rick Santorum, quest’ultimo considerato un outsider fino a poche ore fa. E dire che si sia dovuto attendere fino all’ultimo voto per sapere chi avesse vinto il caucus dell’Iowa non è solo una battuta, ma è quello che è realmente accaduto in questo stato centrale degli USA. Mitt Romney ha infatti riportato 30.015 voti, mentre Rick Santorum ne ha presi 30.007. Il primo batte il secondo per soli otto voti. E’ evidente come il dato dell’Iowa ponga in evidenza due dati: Romney è il candidato da battere e da ora in avanti la strada per la nomination per lui sarà tutta in discesa. Rick Santorum ha riportato un risultato clamoroso e molto al di là delle attese.

Al terzo posto si è attestato il candidato ultra-libertario Ron Paul, mentre hanno notevolmente deluso sia il governatore del Texas, Rick Perry, che la beniamina dei Tea Party, Michelle Bachmann. Questi ultimi due meditano persino di abbandonare la corsa, cosa che potrebbe avere un effetto sia in un senso che nell’altro.

Quello che è sicuro è che Santorum non è più un candidato innocuo e una presenza simbolica alle primarie del Partito Repubblicano. Le sue umili origini e la sua profonda fede cristiana lo pongono all’attenzione della destra cristiana, che potrebbe erigerlo a suo nuovo paladino, dopo l’insuccesso di Bachmann e Perry. E se questo non gli assicurerà quasi certamente la vittoria, tuttavia, gli consentirebbe di potere ottenere un ruolo non secondario, quando e se Romney dovesse ottenere la nomination. Infatti, gli evangelici non si fidano del mormone e i voti dei religiosi sono estremamente importanti per le presidenziali. Qui spunta Santorum, che potrebbe così essere l’asso nella manica di Romney, alla ricerca del voto cristiano.

E l’italo-americano, considerato il candidato più conservatore dei Repubblicani, ha ringraziato Dio per essere arrivato dove sta ora e ha ricordato le sue umili origini italiane, parlando del nonno, che ha combattuto nella Prima Guerra Mondiale e che ha poi assicurato al figlio Aldo e a lui un futuro migliore.

 

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