Germania, presidente Wulff resta. Maggioranza sotto di tre punti

Il presidente tedesco Christian Wulff ha chiesto scusa riguardo alle pressioni fatte sul settimanale Bild affinché non pubblicasse la notizia di un assegno da 500 mila euro ricevuto da un amico imprenditore nel 2009. Ammette di avere sbagliato, ma precisa di non avere fatto nulla di male e rilancia, sostenendo di non volere essere il presidente di un Paese dove non è possibile ricevere denaro in prestito da un amico.  Lo dice davanti a due giornalisti delle prime due reti pubbliche tedesche, la ZDP e l’ARD. Inevitabili le polemiche delle opposizioni, SPD e Verdi, che si chiedono il motivo per cui il presidente abbia accettato di farsi intervistare solo dalla TV pubblica.

E dalla sua pagina Facebook, il leader dell’opposizione, Sigmar Gabriel, sostiene che si tratti di “un affare Merkel, non un affare Wulff”, per sottolineare come sia coinvolta la figura del cancelliere, grazie a cui Wulff si trova a Palazzo Bellevue.

Tuttavia, tutta la maggioranza di centro-destra, una volta tanto, si è ritrovata compatta nel difendere il presidente, che appartiene alla CDU di Angela Merkel. I liberali parlano di passo importante con l’intervista di ieri e il leader della CSU, il partito gemello della CDU in Baviera, Horst Seehofer, ha espresso la sua fiducia su Wulff. E anche i sondaggi lo graziano. Secondo Forsa, il 46% dei tedeschi chiederebbe le sue dimissioni, ma un altro 46% gli confermerebbe la fiducia.

Un altro sondaggio ieri era persino molto più positivo per il presidente, con il 63% dei tedeschi soddisfatti del suo operato. Ma restando sempre in tema di sondaggi, l’istituto Forsa ha eseguito una rilevazione per Stern e Rtl, riguardo alle intenzioni di voto dei tedeschi. Il 35% voterebbe oggi CDU-CSU, stabile da molte settimane su questo stesso valore. I liberali alleati della FDP sprofonderebbero al 3% (alle elezioni federali del 2009 avevano ottenuto il 14%), mentre la SPD calerebbe di un punto al 27% e i Verdi sarebbero al 14%. Infine, la Linke e i Pirati sarebbero all’8% ciascuno.

In definitiva, quindi, CDU-CSU + FDP sarebbero insieme al 38%, contro oltre il 48% delle elezioni del 2009. SPD + Verdi sarebbero al 41%. Solo tre punti separano le due coalizioni, mentre era arrivata a 18 punti la differenza tra centro-sinistra e centro-destra, quest’estate, in favore della prima.

Il vero problema per la Merkel si chiama FDP, che si attesta nei sondaggi al 3%, da parecchi mesi, ossia sotto la soglia del 5%, necessaria per accedere al Bundestag.

 

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