Germania, presidente Wulff rischia dimissioni

Il presidente della Germania, Christian Wulff, è nell’occhio del ciclone, dopo che sono stati svelati alcuni suoi tentativi di mettere a tacere la stampa su un presunto giro di denaro dalle dubbie origini che lo ha visto protagonista qualche anno fa. Si tratta del caso di un assegno da 500 mila euro che Wulff ricevette qualche anno fa, quando era governatore della Bassa Sassonia, da parte di un amico imprenditore. Poche settimane fa, il settimanale tedesco più popolare, Bild, che conta 12 milioni di lettori, preannunciò uno scoop sul presidente, riguardo a un giro di denaro. Wulff, sentita la notizia, chiamò sia Friede Springer, azionista di maggioranza del gruppo editoriale, sia Mathias Dopfner, presidente del direttorio, al fine di convincerli a non pubblicare l’articolo. Non avendo ottenuto alcuna risposta positiva, Wulff lasciò un messaggio nella segreteria telefonica della redazione, in cui minacciava azioni legali nel caso in cui l’articolo sarebbe stato pubblicato. E Bild l’articolo lo pubblicò.

Ora che lo scandalo è esploso e molti si chiedono se abbia anche violato le leggi della Bassa Sassonia, che impediscono a un parlamentare e al governatore di accettare regali e denaro da imprenditori, che possano interferire con l’incarico politico, Wulff è nella bufera, anche per il suo maldestro e ingenuo tentativo di bloccare lo scoop, lasciando tracce evidenti.

La situazione è delicata. L’uomo è presidente dal maggio 2010, quando dovette sostituire Horst Koehler, ex capo del Fondo Monetario Internazionale, che cadde in disgrazia in seguito alle sue infelici dichiarazioni, per cui “i militari tedeschi sono in Afganistan per motivi commerciali”. Sia Koehler che Wulff sono esponenti della CDU, lo stesso partito del cancelliere Angela Merkel. Ma al momento, nessuno difende quest’ultimo apertamente, anche perché un po’ tutti i commentatori ne sottolineano l’ingenuità e forse anche la carica un po’ alta per la caratura dell’uomo politico.

Le pressioni mediatiche affinché Wulff si dimetta crescono. I socialdemocratici quasi non credono alla possibilità di potere spodestare un secondo presidente in poco più di 18 mesi. I cristiano-democratici sono imbarazzati e l’unico che potrebbe salvarlo è il cancelliere. Il guaio è che perdere due uomini alla massima carica federale in pochi mesi sarebbe troppo per la Merkel e la CDU. In più, nascerebbe il problema della sostituzione e dopo due presidenti di fila della CDU, l’SPD ne reclamerebbe uno. Un pasticcio. Una volta tanto, in Germania.

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