Cile, Pinochet fa ancora discutere. Polemica su definizione del suo governo

Il Cile è uno degli stati più solidi del continente americano riguardo alla struttura democratica delle sue istituzioni ed è considerato oggi uno degli stati al mondo con il tasso di corruzione più basso, oltre che una delle economie di maggiore benessere nelle Americhe. Sono passati quasi 22 anni da quando l’allora presidente Augusto Pinochet passò il potere democraticamente, dopo avere perso un referendum sull’assetto istituzionale, ponendo fine senza spargimento di sangue a 17 anni di dittatura. L’esperienza dittatoriale era iniziata nel 1973, con un colpo di stato che pose fine all’esperienza del presidente socialista Salvador Allende, che solo qualche mese fa si apprende ufficialmente essersi suicidato negli attimi concitati in cui il suo generale circondava la Moneda, il palazzo presidenziale.

E la peculiarità del regime di Pinochet sta tutta nella sua fine. Dopo avere governato con il pugno di ferro il Cile per 17 anni, lascia il potere volontariamente, senza alcuna spinta a farlo, e dà vita così a istituzioni democratiche.

Per questo, il dibattito infuria da oltre venti anni, ma sta raggiungendo forse l’apice in questi giorni, dopo che il nuovo ministro dell’istruzione, Harald Bayer, che ha sostituito solo una settimana fa il dimissionario Felipe Buldes, che ha lasciato dopo le imponenti manifestazioni di piazza, ha annunciato che cambierà da oggi il termine con cui verrà definito nei testi scolastici il governo di Pinochet: non più dittatura, ma regime militare.

Felipe Frei, ex presidente democristiano, ha criticato l’atto di Bayer, ritenendo che una dittatura resta sempre una dittatura, mentre la figlia di Salvador Allende, Isabel, ha definito inaccettabile l’imposizione del ministro. Quest’ultimo, a sua volta, ritiene di non avere fatto alcunché di sbagliato, essendosi attenuto all’esito di una commissione trasversale per l’educazione, che avrebbe ritenuto più adatta l’espressione “regime militare”, per riferirsi all’esperienza di Pinochet. Allo stesso tempo, il neo-ministro ha convenuto sul fatto che giudicare un governo regime militare implica in sé il fatto che esso non sia democratico.

Rincara la dose il deputato Ivàn Moreira, dell’Unione Democratica Indipendente, formazione di destra, che ricorda a tutti come Pinochet sia l’unico caso di dittatura al mondo che abbia lasciato il potere pacificamente.

E chissà come avrà preso la notizia il presidente Pinera, il primo uomo di destra ad andare al Palazzo della Moneda, dopo Pinochet, ma che vanta proprio un passato da oppositore del vecchio dittatore.

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