Fiat, Marchionne avverte: sede gruppo anche negli USA o in Brasile

In un’intervista al The Wall Street Journal, l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, annuncia novità importanti per lo scenario che attende il gruppo Fiat-Chrysler. Anzitutto, chiarisce che intende restare alla guida fino al 2015, anno in cui sarà completato il lavoro per Chrysler, specie sul fronte dell’azionariato, dato che una quota de 41,5% è ancora nelle mani del sindacato United Auto Worker.

Solo la scorsa settimana, era stato annunciato dallo stesso Marchionne l’acquisto di un ulteriore pacchetto del 5%, salendo così al 58,5% di Detroit, grazie al raggiungimento dell’obiettivo ecologico fissato dall’Amministrazione Obama, ossia la produzione di un veicolo che riesca a compiere 40 miglia con un gallone, pari a 16 chilometri al litro.

Pertanto, oggi le azioni Chrysler sono tutte nelle mani di due soli soci: Fiat e sindacati. Ma sebbene non esista ancora alcun piano, pare che il manager abbia intenzione di rilevare nel tempo anche la quota nelle mani della Uaw.

Tuttavia, entro il 2015 la fusione tra Fiat e Chrysler dovrà essere completata, così come sarà al più presto affrontata la questione della sede, che spiega l’ad, non è affatto detto che sia Torino, mentre potrebbe essere Auburn Hills o ancora una città dell’America Latina, visto che in Brasile il gruppo viene molto apprezzato.

Per questo, spiega, non si dovranno prendere decisioni sulla base di spinte emozionali, dato che sarebbe come pensare che un ragazzino che va via di casa non vuol bene ai genitori, mentre lo fa per crescere.

Tornando alla questione della successione, pur non volendo fare previsioni, Marchionne si è detto convinto che la scelta ricadrà su un nome interno.

 

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