Sollevare Venezia con iniezioni di acqua marina

L’Università di Padova ha messo a punto un nuovo progetto per innalzare Venezia più in alto sul livello del mare, tramite l’iniezione di acqua in profondità. L’idea è quella di iniettare liquido tramite dodici pozzi creati attorno alla città. L’acqua iniettata verrà immessa negli strati del fondale compresi fra 650 e 1000 metri, per ottenere un rigonfiamento uniforme.

L’idea porterebbe ad un innalzamento effettivo di Venezia di 25-30 centimetri sul livello del mare, bastevoli a diminuire i sempre più ricorrenti danni e disagi provocati dall’acqua alta. Il progetto è nato da un team di ricerca dell’Università di Padova, guidato da Giuseppe Gambolati, professore di metodi e modelli matematici per le scienze applicate. E’ stato elaborato anche un altro studio per il salvataggio di Venezia dalla rivista Water Resources Research, che ha trovato ampi consensi in America.

Il professor Gambolati si dedica da anni a questo progetto, ma ora la struttura geologica del terreno sottostante la città è stata studiata molto più accuratamente, permettendo così dei calcoli più precisi. Questo è stato possibile grazie alla concessione, da parte dell’Eni, delle linee sismiche risalenti agli anni Ottanta, quando si compirono degli studi per ricercare petrolio al di sotto della Serenissima. Dopo aver constatato la complessità strutturale della struttura geologica del terreno, dai nuovi calcoli si deduce che l’eventuale sollevamento di Venezia sarebbe uniforme, evitando il rischio di crolli o danni alla città stessa.

Gambolati spiega: «I dodici pozzi sono distribuiti lungo una circonferenza che racchiude Venezia, del diametro di 10 km», spiega Gambolati. «Nel corso di dieci anni verrebbero iniettati 150 milioni di metri cubi d’acqua marina, che piano piano infiltrandosi negli strati posti tra 650 e 1000 metri di profondità, determinerebbe un aumento della pressione tra strati compressi che in superficie darebbe come risultato il sollevamento di Venezia, valutato tra 25 e 30 centimetri».

Il professore ha parlato anche di costi: «Sono compresi tra 200 e 300 milioni di euro, tenendo presente che il Mose è costato finora 5 miliardi. Ma il progetto di sollevare Venezia non è in contrasto con quello del Mose». Il Mose (Modulo Sperimentale Elettromeccanico), è un sistema di dighe mobili che risulta ancora in fase di costruzione. Questo sistema dovrebbe permettere di isolare Venezia dal Mare Adriatico durante i fenomeni di alta marea, preservando la città dalle inondazioni.

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