Borse poco mosse, spread sotto 490 bp. Rehn attacca agenzie rating

Nella prima seduta del dopo declassamento della Francia e di altri stati dell’Eurozona, Italia inclusa, le borse del Vecchio Continente stanno reagendo bene all’onda d’urto pesante, che arriva anche dalla Grecia, dove il governo e i creditori hanno interrotto le trattative sulla rinegoziazione dei titoli di stato.

I mercati sembrano molto poco mossi e oscillano intorno alla parità, ma quando siamo oltre a metà seduta, Francoforte e Milano sono positive, mentre leggermente negativa è Parigi. Ma nell’uno e nell’altro caso, parliamo di pochi decimali.

A dare una contro-spinta positiva agli investimenti sarà stata la dichiarazione di Moody’s, che ha confermato la tripla A di Parigi, anche se ha esplicitato la possibilità che la valutazione risenta in negativo della crescita dell’indebitamento, nonché di quella al ribasso del pil.

Anche sul mercato secondario dei titoli di stato si sta registrando una situazione di relativa calma, con lo spread che è prima cresciuto sul comparto decennale italiano, rispetto agli omologhi tedeschi, salvo poi ripiegare di una decina di punti base e attestarsi sotto la soglia dei 490 punti.

Al momento, un BTp decennale rende il 6,65%, lontani dai massimi raggiunti la scorsa settimana, quando il rendimento era giunto al 7,16%.

Da registrare il commento del commissario europeo agli affari monetari, Olli Rehn, che intervistato a una TV finlandese, nel suo Paese di origine, ha dichiarato che le agenzie di rating non sarebbero imparziali, ma svolgerebbero un lavoro, in linea con il capitalismo finanziario americano.

Ad oggi, forse si tratta del giudizio più duro mai espresso da un componente di Bruxelles contro un’agenzia di rating, dopo le polemiche che si trascinano da quasi un anno tra le parti, per via di una tempistica sospetta nelle esternazioni dei tre istituti.

 

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