Sarkozy snobba Monti, niente vertice trilaterale a Roma

Silenzio della grande stampa sull’ultimo schiaffo che la Francia di Nicolas Sarkozy ha dato all’Italia di Mario Monti. Fino a un paio di mesi fa, il duo Merkel-Sarkozy aveva nel nostro Paese grandi fan, tra i quotidiani più importanti e anche finanziari, per via delle loro posizioni anti-italiane, che in patria venivano sfruttate in chiave anti-berlusconiana. Merkel e Sarkozy si incontrano e non invitano Berlusconi? E’ perché il premier è una presenza imbarazzante. Lo spread vola oltre 500 punti?Dipende dal governo Berlusconi, incapace di rassicurare i mercati.

Sono passati oltre due mesi da questa litania suonata da Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Il Sole 24 Ore, solo per citare i quotidiani più importanti a sostegno della tesi su una presunta necessità di varare governi tecnici.

Siamo oltre la metà di gennaio e la situazione economica è peggiorata, senza che le misure adottate dal Prof. Monti abbiano avuto un qualche effetto benefico in termini concreti. Si dirà che è ancora presto per giudicare, ma sarebbe lo stesso discorso che andava fatto anche con il precedente governo, che aveva varato ben due finanziarie in poche settimane, ma senza che gli fosse stato concesso il tempo per farle giudicare dai mercati in una prospettiva più lunga.

Adesso, oltre ai danni che il nuovo governo ha già prodotto all’economia italiana, che per causa delle sue misure recessive sarà una delle peggiori di tutta l’Eurozona (pil previsto in calo tra lo 0,5% e il 2,5-3%), anche sul piano internazionale il “moscio” Monti non ha saputo farsi stimare più di chi lo ha preceduto, se è vero che Sarkozy ha annullato unilateralmente il vertice trilaterale, che si sarebbe dovuto tenere a Roma il prossimo venerdì 20 gennaio, insieme al premier italiano e al cancelliere tedesco Angela Merkel.

Motivo del passo indietro? Ha problemi a casa sua, dovendo dimostrare di darsi da fare in politica economica, dopo che l’agenzia di rating S&P lo ha bocciato e gli ha negato la speranza di un secondo mandato per l’Eliseo, tra cento giorni.

Non è forse anche questo uno sgarbo francese all’Italia, i cui rapporti sono considerati alla stregua di un optional, secondari rispetto alle questioni ben più dirimenti di politica interna a Parigi? Forse, il governo tecnico serviva pure a parare le brutte figure che l’Italia avrebbe comunque rimediato.

 

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