Partiti al lavoro per approvare i correttivi alla manovra sulla riforma delle pensioni

Governo al lavoro per ritoccare alcuni dei recenti provvedimenti in materia previdenziale, che oggettivamente avevano creato dei “buchi” nella vita di migliaia di aspiranti pensionati. Il riferimento è in particolare ai cosiddetti “esodati” e cioè tutti coloro che confidando nella vecchia normativa avevano già lasciato il lavoro da qualche tempo, a seguito spesso di accordi con le rispettive aziende (come nel caso dei licenziamenti collettivi) ed accettando eventualmente incentivi economici. In questi casi la riforma approvata dal governo Monti, avendo mutato i requisiti anagrafici e contributivi idonei al ricevimento della pensione, aveva mandato questi lavoratori in una sorta di “limbo” nel quale non percepivano nè stipendio nè trattamento previdenziale.

In attesa di un provvedimento definitivo, un emendamento è stato presentato insieme al decreto Milleproroghe dagli stessi relatori, per sanare almeno temporaneamente queste situazioni, facendo slittare di sei mesi o addirittura un anno l’entrata in vigore della nuova disciplina. Supportato da Pd, Pdl e Terzo Polo, è dunque in attesa di approvazione dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera.

La deroga consentirà il percepimento dei trattamenti pensionistici nei casi in cui la data del licenziamento sarà inequivocabilmente chiara, insieme al possesso dei requisiti che avrebbero consentivo di beneficiare di suddetti trattamenti “entro un periodo non superiore a 24 mesi”. Grossa incognita rimane la copertura finanziaria, anche ascoltando le dichiarazioni ancora vaghe del sottosegretario all’Economia Gianfranco Polillo, che non ha ancora chiarito sufficientemente la questione. Il Governo sarebbe infatti orientato a cominciare ad avviare la proroga per gli esodati veri e propri, e di rimandare l’esame delle esenzioni relative all’età per l’altra categoria, quella dei lavoratori “precoci” che hanno cominciato a lavorare prima dei 18 anni. Tutti i partiti della maggioranza hanno anche chiesto di ritardare l’entrata in vigore della convergenza anagrafica tra uomini e donne per la pensione di vecchiaia, ed ulteriori variazioni sulla vicenda dei lavoratori in esubero di Inpdap e Enpals dopo la fusione dei due enti previdenziali.

La commissione Lavoro sarà in seduta tutto il giorno, sperando di concludere per domani l’esame dei testi. Tra gli altri provvedimenti in via di probabile approvazione ci saranno anche quelli sulle deroghe al patto di stabilità in favore di nuove assunzioni da parte degli enti locali e sul personale delle scuole.

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