Liberalizzazioni: spiraglio per i tassisti, non per i benzinai

Incontro importante quello di oggi a metà giornata tra le principali sigle sindacali dei tassisti e rappresentanti del Governo Monti. Aria distesa ed ottimismo al termine del confronto traspare dalle dichiarazioni di entrambe le parti. Fonti governative fanno sapere che molte delle proposte arrivate dalle auto bianche sono interessanti e saranno materia di dibattito domani nel Consiglio dei Ministri, che darà il via al decreto sulle liberalizzazioni. I sindacati hanno espresso soddisfazione per l’esito del faccia a faccia, ed hanno invitato chiaramente i tassisti a riprendere il loro lavoro ed a sospendere sciopero e proteste, che ormai da giorni stanno paralizzando fastidiosamente diverse zone delle principali città italiane.

La base però contrasta gli stessi sindacalisti, perché forse non crede alla bontà del loro intervento. Accuse e sputi oggi hanno colpito anche loro: “Venduti, venduti” è stato lo slogan più urlato, seguito a ruota da quello “Buffoni”. L’ira dei tassisti sembra non volersi quindi placare (anche ai danni di giornalisti e cine-operatori, bersagliati anch’essi, come i colleghi non scioperanti nei giorni scorsi), perché temono un innalzamento sensibile del numero delle licenze, insieme all’eliminazione dei vincoli territoriali di quelle già esistenti. I sindacalisti comunque sono stati costretti a lasciare il palco a Circo Massimo e la zona circostante è stata riaperta al traffico dalla questura, che molto probabilmente precetterà i scioperanti, se la protesta non dovesse cessare.

Un’altra categoria che rischia di vivere giorni difficili è quella dei benzinai, che hanno già proclamato dieci giorni di sciopero, a partire dall’uscita ufficiale del decreto governativo in materia di liberalizzazioni.

I cittadini invece, pur comprendendo le giuste rivendicazioni dei soggetti che sarebbero maggiormente colpiti da una tale politica, aspettano con favore l’uscita del provvedimento, che dopo tante tasse potrebbe donare un pochino di sollievo alle casse delle famiglie, attraverso la riduzione delle tariffe di diversi servizi (taxi, benzina, assicurazioni auto, farmaci, parcelle dei notai e dei professionisti in generale), conseguenza diretta del via libera ad una maggiore concorrenza.

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