Alzheimer: prevenirlo mantenendo la mente attiva fin da giovani

Abbiamo parlato altre volte di questa grave patologia, l’Alzheimer, che colpisce maggiormente in età avanzata e che comporta una perdita della memoria lenta e progressiva del soggetto colpita da questa malattia. Oggi arriva una ricerca eseguita dagli studiosi dell’Università di Berkley con la pubblicazione sulla rinomata rivista Archives of Neurology, la quale mette in evidenza il concetto secondo il quale, per prevenire l’Alzheimer e la demenza senile è necessario tenere sempre in allenamento la mente e quindi il cervello fin da giovani.

Questa ricerca rivela l’importanza della continua attività cerebrale e dell’arrivo costante di stimoli e motivazioni al cervello per mantenerlo sempre giovane e attivo. Questo affinché si freni la produzione della famosa proteina Amiloide Beta, ritenuta responsabile della formazione delle famose placche che portano nel progressivo avanzare del tempo alla comparsa dell’Alzheimer.

L’Alzheimer colpisce mediamente 36 milioni di persone in tutto il mondo, e questa nuova scoperta, potrebbe portare nuovi vantaggi nella lotta a questa grave patologia, a livello soprattutto di prevenzione. I ricercatori di fatti, affermano che è importante mantenere il cervello attivo e sempre fortemente stimolato, fin dalla giovane età. Purtroppo mettersi a fare i cruciverba o giochi e simili in tarda età, non riduce il rischio di cadere vittima di questa grave malattia del nostro cervello. I dati sono allarmanti, continuano ancora gli esperti, se non ci si adopera presto per una buona prevenzione, si presume e indica, che i malati di Alzheimer possano diventare 66 milioni entro il 2030 e addirittura 115 nel 2050.

I ricercatori hanno spiegato che sono arrivati a questa conclusione tramite una sperimentazione che ha interessato 65 soggetti sani con circa 60 anni in media di età. Gli individui sono stati sottoposti ad una doppia fase di controllo proprio sulle loro capacità mentali.

Sono state eseguite delle scansioni mentali d’immagini tramite uno specifico apparecchio chiamato brain – imaging, durante l’esposizione contemporaneamente ad alcuni test speciali, durante questa forma di risonanza magnetica, si è rivelata la quantità della proteina Amiloide Beta prodotta, con gli eventuali depositi nelle zone soggette che causano l’Alzheimer.

Da qui i ricercatori hanno notato che paragonando le scansioni di 10 soggetti sani e 11 malati, quelli che nella vita avevano mantenuto attivo il cervello in maniera costante fin da giovani, risultavano essere più protetti dall’attacco della malattia in oggetto.  I ricercatori convalidano ancora una volta l’importanza della prevenzione, in quanto la proteina scatenante l’Alzheimer, si inizia a depositare ancor prima che si verifichino i primi segnali della patologia. Ecco spiegata l’importanza di non tenere il cervello mai pigro ma di tenerlo sempre in attività costante e continua fin da giovani.

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