Anche Clinton rifiuta il bis, ritiro dopo elezioni presidenziali

Qualche giorno fa il segretario al Tesoro USA, Timothy Geithner, aveva annunciato di non fare più parte di una eventuale nuova amministrazione Obama nel caso in cui l’attuale presidente vincesse un secondo mandato. L’addio di Geithner non viene molto rimpianto alla Casa Bianca, ma sarebbe frutto della stessa volontà di Barack Obama, che avrebbe meditato di allontanare uno dei suoi più stretti collaboratori nell’amministrazione, sin dal fallimento delle trattative con i Repubblicani, lo scorso inizio agosto, quando gli USA sfiorarono il default tecnico e persero la tripla A.

Da allora, le dimissioni di Geithner vennero date sempre per quasi imminenti, ma il crollo di popolarità di Obama e del suo governo avrà spinto entrambi a giocare in modo più prudente per evitare che l’onta del fallimento se lo dessero da soli.

La notizia pubblicata oggi dalla stampa americana e rilanciata in tutto il globo non è un’altra novità, ma tuttavia dice molto del futuro dell’America nei prossimi anni. Il segretario di Stato USA, Hillary Clinton, ha annunciato che se Obama dovesse ottenere un secondo mandato, non farà parte di un’altra amministrazione, lasciando il suo incarico dopo la dovuta transizione. Come dicevamo, non si tratta di una vera novità, perché è da mesi che si vocifera più o meno formalmente che la ex First Lady non abbia voglia di continuare in politica e vorrebbe prendersi qualche anno di pausa.

Qualche maligno racconta che Clinton vorrebbe ritirarsi strategicamente dalla politica, ambendo a ricoprire l’incarico di presidente della Banca Mondiale. Qualcun altro, invece, sostiene che si tratti di una mossa per prendere pubblicamente le distanze da Obama. Non è un mistero che la donna vorrebbe tornare alla Casa Bianca e non da consorte.

Quale che sia la ragione dell’addio annunciato di Hillary, certamente andrebbe via una personalità molto stimata nel panorama politico americano. Gli stessi neo-conservatori di destra la ritengono un presidente potenzialmente buono e l’ex vice-presidente Dick Cheney ha avuto per lei parole di stima.

Avrà qualche contraccolpo sull’elettorato sapere che né Clinton, né Geithner faranno parte di una prossima amministrazione Obama? Di certo, non possiamo dimenticare che i Democratici risultano divisi tra clintoniani, ancora memori della cocente sconfitta di quattro anni fa per la nomination, e obamiani, questi ultimi non proprio entusiasti al massimo della presidenza. Il rischio è per la Casa Bianca che venga meno la ragione di parte dell’elettorato Democrat di votare per Obama.

 

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