Florida, Romney balza nei sondaggi e si riporta in testa

Non ci stanchiamo mai di dirlo: le primarie del Partito Repubblicano forse sono le più pazze di sempre, a causa delle forti divisioni interne tra gli elettori, dove una fazione tende a prevalere di volta in volta contro l’altra, ma senza un percorso chiaro. Adesso tocca alla Florida esprimersi. E’ uno stato-chiave, perché qui dal 1980, ogni presidente Repubblicano arrivato alla Casa Bianca ha vinto e si tratta di uno stato conservatore, che nessun aspirante presidente di destra può permettersi di perdere. Si voterà martedì e già sono stati realizzati due dibattiti e in entrambi Mitt Romney è parso prevalere nettamente su Newt Gingrich, che rinvigorito nei sondaggi dopo la clamorosa vittoria in South Carolina, ha, tuttavia, mostrato limiti evidenti.

Un dato su tutti tende anche a dare ottimismo ai fan di Romney: sono stati già inviati per posta almeno 500 mila voti, prima delle elezioni in South Carolina, che rappresentano il momento dell’inizio dell’exploit di Gingrich.

Ma la supremazia elettorale dell’ex governatore del Massachussetts dovrebbe confermarsi soprattutto per il modo in cui ha mostrato di affrontare le tematiche. E’ vero che non è un uomo che appassiona molto, ma non è strampalato e non promette nulla che poi non possa essere promesso. Ciò non scalda la base, ma alla lunga tende ad avere un effetto diesel sulla sua corsa, perché l’elettorato meno ideologico e quello più indeciso tenderebbe a votare più per lui, considerato tutto sommato un uomo ragionevole.

Lo dimostra la gaffe di Gingrich, che in Florida ha promesso di costruire una stazione sulla Luna, per fare presa sullo stato dove ha sede la Nasa. Ma la reazione di Romney è stata pronta e sarcastica: “quella della Luna è una grande idea, ma è una cattiva idea. Me lo avesse proposto un mio manager lo avrei licenziato subito. Non tutto si può promettere e poi mantenere”.

E ora anche uno stato ostico per Romney come la Florida inizia a dargli fiducia. Un sondaggio Rasmussen gli assegna un vantaggio di 8 punti su Gingrich e la stessa media di tutti i sondaggi indica una supremazia di sette punti. Solo un paio di giorni fa era dietro di 7-8 punti sullo stesso ex speaker della Camera.

Poi, ci si è messo Rick Santorum nel secondo dibattito, attaccando Gingrich e disorientato l’elettorato più conservatore, che potrebbe dividersi sul cavallo su cui puntare. Tra lo staff di Romney tira aria di ottimismo.

 

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