Terremoto al nord, possibili altre scosse

Forte scossa di terremoto, durata oltre 15 secondi, ieri intorno alle ore 16 nel parmense. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) il terremoto, registrato tra la provincia di Parma, con epicentro nella zona di Corniglio e Berceto, e l”Appennino emiliano, ha avuto magnitudo 5.4 della scala Richter, la più forte scossa dopo il terremoto dell’Aquila. L’ipocentro, localizzato a oltre 60 chilometri di profondità, ha scongiurato gravi conseguenze: nessun ferito, solo tanta paura e danni a cose ed edifici. Dopo il primo evento tellurico (precisamente ore 16:53), si sono registrate altre due scosse meno intense alle 16.23 (con magnitudo di 2.7) e alle 16.34 (magnitudo 3.2). La sequenza sismica, iniziata due giorni fa a Milano, è legata al movimento della placca adriatica e non si escludono altre scosse di assestamento.

Il terremoto è stato avvertito anche in Lombardia, Trentino, Friuli, Liguria, Alto Adige, Veneto, Piemonte e Toscana. A Milano evacuata la Borsa. Effetti tellurici anche sull’isola del Giglio, dove però la Concordia è rimasta stabile. Il pavimento è tremato sotto i piedi ai piani alti di Grosseto.

La notte è trascorsa tranquilla, anche se in Emilia Romagna, dove è scattato lo stato di attenzione nelle province di Parma e Reggio, si è dormito con un occhio aperto. Scuole chiuse oggi e domani in provincia di Parma. Franco Gabrielli, capo del Dipartimento della Protezione civile, invita ad un atteggiamento di grande cautela riguardo al fenomeno “sciame sismico”: potrebbe trattarsi di un semplice episodio circoscritto o anche di un campanello d’allarme che prelude ad un evento come quello verificatosi a L’Aquila.

Ma, aggiunge, la domanda che ci si dovrebbe porre in queste circostanze di grandi incertezze non è tanto “cosa avverrà?”, alla quale nessuno può rispondere, quanto piuttosto interrogarsi sulla struttura della propria unità abitativa, sulla sua capacità di resistenza alle forti sollecitazioni e sul piano di protezione disposto dal Comune: ”Questi campanelli d’allarme servono anche al sistema per essere adeguatamente sollecitato”, ha proseguito, sottolineando, tuttavia, che dovrebbe trattarsi di un atteggiamento continuativo e “non solo interrogarsi quando ci sono campanelli d’allarme”.

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