Grecia, scontro con Berlino su sovranità fiscale. Nuovi aiuti non bastano

E’ scontro aperto tra greci e tedeschi, dopo che Berlino ha avanzato l’ipotesi che in cambio dei nuovi aiuti per 130 miliardi di euro, la Grecia dovrebbe cedere i suoi poteri in materia fiscale a un commissario ad hoc, che potrà così avere l’ultima parola per i provvedimenti che riguarderanno i conti pubblici ellenici.

Il governo di Atene ha emesso una nota con cui rimarca di non prendere nemmeno minimamente in considerazione l’idea di cedere la propria sovranità nazionale alla UE. Subito dopo, una nota della Commissione UE ha precisato che le competenze in materia fiscale sono e saranno sempre di Atene, a cui spetterebbe l’ultima parola. Per Bruxelles, si tratterebbe solo di coordinare maggiormente le misure, ma non di mettere in discussione la sovranità nazionale.

E, intanto, il settimanale tedesco “Der Spiegel” ha pubblicato un articolo, nel quale si sostiene che il nuovo piano di aiuti da 130 miliardi per Atene sarebbe insufficiente, a causa del peggioramento della situazione economica, con una recessione più dura del previsto. Servirebbero altri 15 miliardi, quindi, gli stati dell’Eurozona dovrebbero rimettere mano al portafoglio.

E dagli USA, due economisti si aggiungono alla lista degli scettici sulla soluzione positiva per l’Area Euro. Kenneth Rogoff, della Harvard University, prevede, ad esempio, che dopo la Grecia, anche Portogallo e Irlanda saranno costretti a rinegoziare il loro debito. A proposito di Lisbona, si vocifera di un “haircut” del 40%.

Nouriel Roubini, della New York University, si spinge più in là, fino a preconizzare che la Grecia sia fuori dall’Eurozona entro un anno e l’intera Area Euro crollerà entro cinque anni.

 

Impostazioni privacy