Banche italiane: esercizio Eba, impatto negativo sul credito

Sull’esercizio dell’EBA, l’Autorità bancaria europea, l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) ha ribadito la propria posizione di contrarietà sulle scelte non solo nel metodo e nel merito, ma anche sui tempi. Questa posizione, in particolare, è stata ribadita anche dopo che Andrea Enria, presidente dell’European Banking Authority, ha reso delle dichiarazioni nel corso di un’audizione al Senato. Questo perché secondo l’ABI, tutt’altro che convinta delle dichiarazioni e delle rassicurazioni del Presidente dell’EBA, le scelte dell’Autorità bancaria europea rischiano di generare un impatto negativo sul credito in una fase congiunturale come quella attuale che è difficile.

La posizione del sistema bancario italiano non è frutto di una contrarietà per principio, ma basata sul fatto che si guarda al risultato finale che è quello di dare credito al sistema economico. Ma il metodo e la tempistica dell’esercizio Eba secondo l’ABI non fanno altro che confermare quelli che sono i rischi di un impatto doloroso di queste scelte sull’economia reale.

Questo da parte dell’Associazione Bancaria Italiana, in accordo con una nota emessa proprio dall’ABI, non significa che il sistema bancario italiano è contrario ai principi del rafforzamento patrimoniale. Pur tuttavia tutto ciò deve essere deciso non senza aver preso in considerazione ed analizzato quello che è l’attuale andamento del ciclo economico. Altrimenti per le banche italiane, chiamate ad ottemperare all’esercizio dell’EBA, sarà difficile continuare ad erogare credito a sostegno del sistema economico. In altre parole, senza una revisione, l’esercizio Eba in Italia e non solo rischiano di pagarlo le famiglie e le imprese visto che le banche si troveranno a ridurre il plafond complessivo da destinare all’accesso al credito.

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