Il finocchio: curiosità, proprietà e consigli

Il finocchio appartiene alla famiglia delle ombrellifere, è carnoso, bianco ed è formato da foglie – chiamate guaine – che si avvolgono tra di loro. Era conosciuto ed usato già ai tempi dei Greci e dei Romani e per questo ha origini antiche.

Questo ortaggio è ricco di acqua, contiene inoltre vitamina C e sali minerali – che si assimilano maggiormente se viene consumato crudo – calcio, fibre e acido folico. E’ privo di grassi e poco calorico e per questo è indicato nelle diete; è depurativo ed ottimo come digestivo grazie all’anetolo, il principio attivo a maggior concentrazione, che agisce appunto sull’apparato digerente e sull’intestino. Questa sostanza inoltre è utile per bloccare il processo fermentativo, svolge un’azione antisettica a livello dell’apparato digerente ed è un ottimo aiuto per riequilibrare la flora intestinale. Secondo un’antica tradizione il finocchio svolge anche una funzione galattogena, cioè favorisce anche la produzione di latte materno.

L’Italia è uno dei maggiori produttori di finocchi, in particolar modo esso si coltiva in Puglia, Campania, Toscana ed Emilia Romagna. Le varietà più diffuse sono il Gigante di Napoli, il Dolce di Firenze, il Grosso di Sicilia, il Finocchio di Parma, il Romanesco ed il Mantovano.

Va fatta però una distinzione tra il finocchio coltivato e il finocchietto selvatico: quest’ultimo nasce spontaneo, di esso si utilizzano i frutti e i semi particolarmente aromatici e profumati e per questo è impiegato soprattutto come pianta aromatica; il finocchio coltivato invece è quello comune, dal sapore più dolce. Quest’ultimo viene distinto in maschio – rotondo, panciuto e croccante, viene consumato crudo – e femmina – allungato e slanciato, è quello più adatto alla cottura. Crudo è ottimo se consumato da solo (tagliato a spicchi), in pinzimonio oppure in aggiunta ad altri ortaggi nelle insalate; cotto, può essere gustato lesso, con olio e limone, saltato in padella o gratinato con formaggio e besciamella. Il finocchietto selvatico viene usato per dar sapore a minestre, insalate e pesce; viene particolarmente usato in Sicilia nella preparazione della pasta con le sarde. I semi di finocchietto selvatico invece sono usati per aromatizzare vino, pane, formaggio, salumi ma anche dolci.

Al momento dell’acquisto è bene controllare che la parte esterna sia soda e compatta, senza ammaccature o macchie scure e che la parte superiore (gli steli con le “barbe”) siano freschi, con le foglioline di un colore verde brillante. Il finocchio si conserva in frigorifero, nei sacchetti di plastica bucherellati, per circa 10 giorni ma è preferibile consumarlo fresco, subito dopo l’acquisto, in quanto col tempo tende ad asciugarsi perdendo il suo sapore.

Il finocchio viene usato anche in cosmesi: nelle creme è utile per la pelle affaticata e stanca, il decotto dei semi è usato come decongestionante per gli occhi mentre l’infuso viene utilizzato per bagni stimolanti.

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